Alcuni media russi sono scettici riguardo alla notizia che gli estremisti ceceni preparavano un attentato contro il primo ministro Vladimir Putin.
“A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali è un vero attentato o una messinscena? – chiede il quotidiano Moskovski Komsomolets, mentre il giornalista politico della radio Kommersant FM, Oleg Kachine, commenta: “Non si capisce se davvero ci sia stato il pericolo di un attentato. E’ possibile che una notizia simile venga data da un’agenzia stampa controllata dal Cremlino una settimana prima delle elezioni, senza il permesso dei servizi incaricati delle relazioni pubbliche?”
Lunedì, il principale canale televisivo pubblico Pervy Kanal aveva annunciato che i servizi segreti ucraini e russi avevano sventato un complotto per uccidere Vladimir Putin, dopo aver scoperto in Ucraina un gruppo legato al capo della ribellione islamista nel Caucaso russo, Dokou Oumarov.
L’informazione era stata confermata dal portavoce di Putin.
Diversi media avevano espresso subito perplessità riguardo alla tempistica: il gruppo dei presunti terroristi era stato individuato il 4 gennaio dai servizi ucraini, dopo che una bomba artigianale era esplosa in un appartamento di Odessa, nel sud dell’Ucraina.
Non è chiaro se stavano preparando un attentato. Quel che è chiaro è che la notizia è stata tenuta segreta fino a ieri.
Difficile non pensare a una campagna “di simpatia” volta a favorire Putin nella sua corsa verso la presidenza.
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