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La Banca centrale europea lancia mercoledì la seconda tornata della sua operazione di finanziamento a 3 anni per le banche commerciali europee al tasso preferenziale del 1%.
Sarà rimborsata? Questa è un’altra storia …


Babbo Natale ripassa a febbraio. Unicamente per le banche, non sognate.
Mercoledì la Banca centrale europea apre in effetti i suoi sportelli “senza limiti” per proporre prestiti a 3 anni al 1% annuo.
Verranno soddisfatte tutte le richieste delle banche. Durante l’operazione precedente, la prima del suo genere, il 22 dicembre scorso, 523 banche avevano preso prestiti per 489 miliardi di euro.
Di fronte al rischio di fallimenti bancari e di una violenta contrazione del credito, la BCE ha deciso di fare una croce sul controllo della massa monetaria.
Da allora le cose vanno un poco meglio, l’Italia e la Spagna prendono a prestito sui mercati a condizioni meno care, i tassi della Francia non sono aumentati dopo la perdita della sua tripla A il 13 gennaio.
Ma tutto questo è artificiale e provocato dal diluvio di liquidità operato da Mario Draghi, presidente della BCE.
Il bilancio delle banche resta problematico, numerosi sono i crediti infetti, la solvibilità di un buon numero di queste banche rimane in questione.
Prendendo a prestito al 1% per acquisire in seguito prestiti italiani che rapportano 3 a 4%, la banca può rifarsi un poco sui margini. E’ facile, lo fanno in molti, da qui il calo dei tassi sui prestiti di Stato nella Zona euro.

Le banche hanno ancora e sempre bisogno di liquidità, dunque la BCE rinnova la sua operazione il 29 febbraio (si parla di LTRO, Long Term Refinancing Operation). L’importo richiesto dovrebbe essere dello stesso ordine (500 miliardi di euro).
Alcuni hanno persino fiutato il buon affare : in Spagna, lo Stato e le collettività pubbliche hanno un conto aperto di 40 miliardi di euro verso i loro fornitori, imprese private di cui diverse sono in difficoltà a causa di questi ritardi.
Come pagare tutti senza aumentare le imposte né il debito? Con i soldi della BCE, è ovvio!
Madrid creerà un consorzio bancario che prenderà in prestito questi 40 miliardi dalla BCE per pagare in un colpo solo le fatture in giacenza.
La BCE pagherà le fatture delle imprese spagnole, è un’assurdità enorme.
Fra tre anni si dovrà rimborsare … Delle 523 banche che si sono presentate allo sportello a dicembre, quante saranno capaci di farlo o semplicemente quante esisteranno ancora?
La Spagna e il suo consorzio potranno trovare 40 miliardi di euro ? Vedremo, altrimenti la BCE prolungherà le scadenze…

Ci troviamo in una fuga in avanti, ma al rallentatore, non ce ne rendiamo bene conto.
Questi prestiti giganti si aggiungono a altre operazioni condotte dalla BCE (riacquisto del debito sovrano sul mercato secondario, prestiti in dollari alle banche in difficoltà, che lei stessa prende a prestito alla Federal Reserve americana).
La montagna del debito continua a aumentare, i rischi continuano a aumentare, questo periodo non è altro che una remissione.

Philippe Herlin
economista e ricercatore finanziario
docente presso il Cnam, Conservatoire national des arts et métiers di Parigi

– traduzione Ticinolive