Il malessere sociale affiora a Barcellona e a Valencia, titola in quotidiano spagnolo La Vanguardia, il giorno dopo le manifestazioni di studenti contro i tagli nel bilancio dell’educazione.

Erano 60mila secondo gli organizzatori, 25mila secondo la polizia, nel secondo giorno di scioperi all’università di Barcellona. Manifestanti perlopiù calmi, che a tratti si sono però scontrati con la polizia e hanno rotto a sassate le vetrine di alcune banche.
La protesta era indirizzata anche contro la violenza della polizia a Valencia lo scorso 20 febbraio, quando un raduno di liceali era stato disperso da agenti in tenuta anti-sommossa, che avevano attaccato gli studenti a colpi di manganello, ferendone diversi in modo serio.

Ieri cortei di protesta erano previsti in una quarantina di città spagnole, per denunciare l’austerità di bilancio imposta dal nuovo governo del premier Mariano Rajoy, una serie di misure di risparmio atte a fronteggiare la difficile situazione economica del paese.