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Diverse decine di migliaia di franchi pagati a un esperto della comunicazione per cercare di salvare l’ancora presidente della Banca nazionale svizzera Philipp Hildebrand.

E’ il prezzo del tentativo, fallito, di mantenere Hildebrand alla presidenza dell’istituto finanziario, scrive oggi il quotidiano Tages-Anzeiger : “La BNS ha fatto di tutto per cercare di salvare il suo presidente, prima che fosse obbligato di dare le dimissioni a causa delle transazioni irregolari eseguite da sua moglie e delle quali lui era a conoscenza.

… Jörg Danzler, specialista in comunicazione, era stato incaricato dalla BNS di cercare di salvare l’immagine e il posto di Hildebrand.
Era stato scelto perché si era già occupato di casi disperati. Fra i suoi clienti vi sono stati Marcel Ospel, Thomas Schmidheiny e la banca privata Wegelin. Il suo onorario si situa tra i 3’000 e i 4’000 franchi al giorno, il che è costato alla BNS diverse decine di migliaia di franchi.”

L’inchiesta condotta dal quotidiano zurighese mostra anche che la presidente della Confederazione, Eveline Widmer-Schlumpf, si è impegnata a fondo per cercare di salvare Hildebrand.
Il giorno in cui questi aveva deciso di dare l’annuncio delle proprie dimissioni, Widmer Schlumpf gli aveva telefonato per manifestargli ancora una volta il suo completo sostegno.
Forte di questo sostegno, Hildebrand aveva cambiato idea e aveva fatto sapere al Consiglio di amministrazione della BNS che aveva deciso di restare.
I due più alti membri della direzione della banca avevano allora minacciato di andarsenene se Hildebrand fosse rimasto. Così, malgrado l’appoggio di Widmer Schlump, il 9 gennaio scorso Hildebrand era stato costretto a rassegnare le dimissioni.