Nella primavera del 2013, con un ritardo di un anno dovuto al processo di aggregazione, si terranno le elezioni comunali a Lugano. Sarà un grande appuntamento politico, che battezziamo sin da ora la “battaglia per Lugano”. Riuscirà una Lega sempre più forte e sempre più aggressiva a strappare al PLR la maggioranza relativa (e dunque il sindacato) in Città? Chi sarà il prossimo sindaco?

Iniziamo da colui che da ben 28 anni regna sulla Perla del Ceresio: ReGiorgio Giudici. Le parole signorili e pacate di un uomo esperto, che vede chiaro.

Francesco De Maria Onorevole Giudici, incominciamo subito… da quello che non dovrebbe mai succedere. Dopo quasi trent’anni di regno incontrastato di ReGiorgio (e dopo quanti e quali suoi predecessori!) la poltrona del Sindaco potrebbe andare a una forza politica nuova, quell’unica che nel 2011 ha saputo battere il partitone. Se Lei solo potesse salvare la baracca, accetterebbe di ricandidarsi?

Giorgio Giudici A queste cose penso e di queste cose mi preoccupo. Per la verità non sempre ho la sensazione che ci sia bisogno di me. Ma non escludo nulla, la disponibilità teorica a candidarmi c’è.

Se i liberali-radicali riusciranno a conservare la maggioranza, chi potrebbe essere il loro prossimo sindaco?
GG Se i due “vecchi” (Giudici e Pelli) dovessero farsi da parte, in pole position resterebbe logicamente Giovanna Masoni, che è seria e lavora bene. Dovrebbe però essere affiancata da almeno due altri candidati di peso. Sarà un’elezione difficile, dopo i forti e tenaci contrasti in Città e dopo il risultato dell’aprile 2011, davvero preoccupante.

Ci descriva, con l’occhio del conoscitore bene informato, l’odierna situazione del PLR in Città.
GG Il presidente Grandini lavora sodo e svolge un gran lavoro di promozione. Ma il partito è per così dire “sbrindellato”, mancano passione ed entusiasmo, che ancora nel 2002/3 c’erano. Noi riflettiamo le tensioni cantonali, le acute rivalità tra le persone. Se andassi in lista nel 2013 non so come mi sentirei, mi mancherebbero punti di riferimento sicuro. Una volta la presa dei partiti sulla società era infinitamente più salda.

Lei sostiene la presidenza Gendotti?
GG Bisogna tanto per incominciare vedere se una presidenza Gendotti ci sarà. Io non ne sono troppo sicuro, propendo quasi per il no. Alla fine Gendotti rinuncerà, ha di meglio da fare.

Perché si è distanziato da IdeaLiberale?
GG Perché alla fine mi sono convinto che alla radice di tutto c’erano conflitti tra persone. Non ci può essere un grande avvenire, se le premesse sono queste.

E la nuovissima AreaLiberale di Morisoli?
GG È un tentativo interessante ma ci vogliono tante, forse troppe cose per sfondare. Non solo gli uomini, ma i mezzi finanziari, gli strumenti di comunicazione…

Lei ha promosso e portato avanti le aggregazioni a Lugano. Il che, secondo taluni osservatori, ha creato uno scompenso nella geografia socioeconomica del Ticino. Ritiene sempre giustificata la crescita di Lugano?
GG Sì. La crescita di Lugano è indispensabile per il Cantone. Qualche fattore negativo ci può sempre essere ma… ha forse ragione chi non fa? Non si tratta solo di Lugano. Io sono favorevole in generale alle aggregazioni. Vedo nel Ticino quattro ruote (sono i 4 poli regionali) che girano tutte, ma a diverse velocità. Questo può creare scompensi. Perché la ruota più rapida non può dare una spintarella alle altre?

La sua adesione al comitato di Giorgio Ghiringhelli per la creazione di due forti poli urbani nel Sopraceneri (la Grande Bellinzona e la Grande Locarno) potrebbe far pensare che Giorgio Giudici non creda che il governo cantonale sarà capace di sviluppare le aggregazioni dei maggiori centri del Cantone.
GG Le aggregazioni non sono compito del governo ma debbono nascere dalle sensibilità e dalle iniziative locali. Si tratta in sostanza di avere un progetto per meglio gestire il territorio. L’aggregazione – che dev’essere decisa in modo selettivo – può produrre grandi vantaggi. L’iniziativa Ghiringhelli ha un primo merito incontestabile: quello di smuovere le acque stagnanti. Io sono entrato nel comitato per stimolare, direi quasi per provocare. Lugano, che in questo ambito è più avanti degli altri, può dare uno slancio.

Storicamente, le varie regioni del Ticino sono divise da fattori sociali, economici, caratteriali, territoriali, … Non teme che gli innegabili fattori emotivi potrebbero prevalere e pregiudicare il successo dell’iniziativa promossa da Ghiringhelli?
GG Non si può escludere. Ecco che l’iniziativa Ghiringhelli potrebbe fungere da cartina di tornasole, utile per valutare le condizioni politiche, psicologiche e sociali nel quadro di una possibile aggregazione.

Come è da intendere la sua recente dichiarazione circa “L’importanza delle periferie per i poli urbani” all’indomani dell’aggregazione della Valcolla con la grande Lugano?
GG Ci dev’essere equilibrio tra città e periferia. Prendiamo il caso della Val Colla: alle porte di Lugano vogliamo avere una realtà che si impoverisce? No, se questo si può evitare con un’opportuna aggregazione.

Ritiene che una maggiore trasparenza e coerenza politica potrebbero valere più di tante fusioni, che per altro non sembrano avere effetti di razionalizzazione e risparmio a livello cantonale?
GG Almeno a livello comunale non sussistono dubbi. Razionalizzazione e risparmio ci sono. I servizi aggregati sono più efficienti e migliori. Assumono un’impostazione aziendale.

Ricordi con noi i suoi inizi, ora lontani, quale municipale e poi rapidamente sindaco.
GG Entrai in Municipio il 1° ottobre 1978 quando l’on. Benicchio prematuramente morì. Nel 1984 succedetti come sindaco al compianto Ferruccio Pelli. Sono già trascorsi 28 anni…

Provi a ricordare per noi quello che Lei pensò nel 1991, quando nacque la Lega.
GG Pensai, come tanti, a qualcosa di effimero, a una meteora. E mi sono dovuto, come tanti, ricredere. Mi impressionò il “colpo” leghista del 1992 in Comune. Inaspettatamente Borradori e Salvadè entrarono in Municipio, mentre il PPD perse entrambi i seggi (con Soldati e Annovazzi). Allora incominciai a pensare: questi fanno sul serio!

Ci parli di Marco Borradori, possibile futuro sindaco. È un’ipotesi realistica?
GG Penso che Marco sia realmente interessato all’ambita carica. Lo conosco bene, ho lavorato – come ho detto – fianco a fianco con lui in Municipio e lo stimo molto. Una persona corretta con la quale ho un ottimo rapporto. Se scenderà in lizza, farà una grande votazione e potrebbe anche trascinare i leghisti (e associati) alla vittoria. Il PLR è incalzato da presso.

Per concludere in bellezza, quali sono le tre cose migliori che ha fatto per Lugano, in tanti anni?
GG Il Dicastero dello Sport. Le aggregazioni. La rete di relazioni internazionali che Lugano ha sviluppato, con l’Italia, con la Spagna, con la Cina… Cose molto concrete. Ad esempio un cinese ha istituito una fondazione di scambio tra studenti ticinesi e cinesi: loro vengono a Lugano e i nostri ragazzi vanno in Cina. La mia Città si apre al mondo!