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Un rapporto sulla sicurezza elaborato dalla società Demos & Pi e dall’osservatorio di Pavia per la Fondazione Unipolis mostra che 3 italiani su 4 hanno paura del futuro.

7 italiani su 10 hanno quale prima preoccupazione l’insicurezza economica. Il che non sorprende, con il 31% di disoccupazione fra i giovani, i licenziamenti e un precariato che attanaglia anche i lavoratori indipendenti. In Italia sono quasi 2’000 i piccoli imprenditori che si sono suicidati dall’inizio della crisi economica, nel 2008.

Il 9 marzo, Ilvo Diamanti, autore e responsabile del rapporto, scriveva sul quotidiano La Repubblica: “L’emergenza economica si impone ancora troppo poco nei Tg. La televisione stenta ad adeguarsi alla nuova mappa delle paure.
Certo, i Tg si accorgono finalmente della crisi economica, salita al 39% delle notizie sull’insicurezza, ma non abbandonano la loro “passione criminale” (55% delle notizie).
Nel resto d’Europa, della crisi si parla fin dall’inizio del 2011: i telegiornali di Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania affrontano il tema da gennaio.
In Italia, invece, stando al Tg1 la crisi economica inizia nel luglio del 2011 e viene trattata da gennaio a giugno in sole 14 notizie.
Non tutti i Tg sono però uguali: nel 2011, la dimensione ansiogena di Studio Aperto è legata per l’80% a notizie criminali e per il 7% alla crisi economica.
Anche Tg1 e Tg5 continuano ad assegnare il primato alla criminalità (rispettivamente 52% e 68%). Invece per il Tg3 e il Tg La7 la voce “peggiorare le condizioni di vita” è in testa all’agenda (49% delle notizie).”

Oltre alla disoccupazione a spaventare gli italiani ci sono la crisi dei mercati, l’inflazione, la criminalità, il divario sempre più netto tra ricchi e poveri.
L’85% pensa che i figli staranno peggio dei padri. L’insicurezza globale, legata ad ambiente, guerre, e sicurezza alimentare, coinvolge quasi il 76% della popolazione.
Bassa invece la paura degli immigrati.