Una fosca storia del Quattrocento. Il marchese di Ferrara Niccolò III era uomo tirannico e di libidine immensa (“in Ferrara e nel contado non c’era cantone ov’egli non avesse alcun figlio bastardo”) e il popolo motteggiava allegramente “Di qua e di là dal Po son tutti figli di Niccolò”.

Rimasto vedovo di Gigliola da Saluzzo il marchese nel 1418 sposò in seconde nozze la bellissima e non ancora quindicenne Laura Malatesta, detta Parisina. Giunta a Ferrara la sposa conobbe Ugo, uno dei numerosi figli illegittimi di Niccolò. All’inizio i rapporti tra i due giovani furono freddi, poiché Ugo vedeva in Parisina un’usurpatrice del posto che sarebbe dovuto toccare a sua madre Stella de’ Tolomei, che il marchese non volle sposare, pur avendone legittimato i figli.

Poi l’amore sbocciò e potè fiorire in una intensa relazione, grazie alle frequenti assenze del marchese per affari di stato. Una damigella maltrattata da Parisina svelò per vendetta il segreto ma Niccolò da principio non volle credere. Egli fece allora praticare un foro nel soffitto della stanza dove i due amanti avevano convegno e, grazie a un complicato sistema di specchi, vide tutto ed ebbe la certezza del tradimento.

Il marchese, sdegnato, non esitò a condannare a morte la sua sposa e il suo stesso figlio. Vane furono le suppliche dei nobili e dei cortigiani. Il 21 maggio 1425 nelle segrete del vasto castello di Ferrara i due giovani splendidi amanti pagarono con la testa il loro colpevole amore.