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Nella sua edizione odierna, in riferimento a un presunto monopolio della stampa in Ticino, il Corriere del Ticino inserisce uno “spillo” per ribadire posizioni già spiegate in maniera esaustiva e pubblicamente.

“È molto strana – si legge – questa «preoccupazione» di mire monopoli­stiche di un giornale che è stato fondato per garantire la pluralità e la li­bertà di stampa e che da 120 anni si attiene scrupolosamente al suo statu­to.
Altre, e ben più preoccupanti, so­no le minacce alla libertà della stam­pa ticinese, grazie a curiose, recenti alleanze tra un noto editore bellinzo­nese e un gruppo di Zurigo che con­trolla circa il 50% della stampa sviz­zera.
Ma certi deputati, accecati da chi opera alla luce del sole, non vedo­no i veri pericoli e fanno il gioco di chi preferisce manovrare nell’ombra.”

In un’interpellanza presentata mercoledì, 17 deputati in Gran Consiglio (prima firmataria la liberale radicale Giovanna Viscardi) chiedono al governo se considera l’acquisizione da parte del Corriere del Ticino delle quote azionarie Lombardi e dunque della maggioranza del gruppo Teleticino, un aumento o una riduzione del pluralismo informativo nel cantone.