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Prendendo spunto dal recente suicidio di un detenuto del carcere giudiziario La Farera, l’edizione odierna del giornale della Lega dei ticinesi “10 Minuti” ospita un’intervista a Armando Boneff, presidente della Commissione speciale del Gran Consiglio per la sorveglianza sulle condizioni di detenzione.

Qui di seguito alcune delle considerazioni espresse dal deputato PPD.

Boneff ritiene che in Ticino “c’è una particolare sensibilità nel garantire le migliori condizioni possibili. La situazione è costantemente sotto controllo. Con il canton Ginevra, il Ticino è l’unico ad aver istituito la Commissione parlamentare per la sorveglianza sulle condizioni di detenzione.
Il Ticino è un cantone di transito, condizionato dai flussi migratori complicati dalla libera circolazione delle persone.
La fluttuazione del numero dei detenuti fa sì che a tratti vi sia un sovradimensionamento delle strutture e a volte una mancanza di spazi fisici.
… In previsione della costruzione di un nuovo penitenziario cantonale mi auguro che sia risolta anche la questione dei detenuti con gravi problemi psichici, in costante aumento. Oggi sono assistiti all’interno del carcere ma il problema maggiore si presenta quando hanno terminato di scontare la pena.
In mancanza di strutture adeguate per un loro successivo collocamento vengono comminate loro misure speciali aggiuntive e restano in carcere a tempo indeterminato.
Le carceri in Ticino non sono un albergo a cinque stelle come qualcuno afferma ma è costante l’impegno per salvaguardare la dignità dei condannati e nel limite del possibile per prepararli a reinserirsi nella società.”