L’Associazione svizzera dei liberi pensatori sezione Ticino, ha scritto una lettera al Consigliere di Stato Manuele Bertoli riguardo alle visite del vescovo Monsignor Grampa nelle scuole pubbliche comunali e cantonali.


Il governo precisa che la scuola può organizzare incontri con persone terze nell’ambito dell’attività didattica, si legge nell’articolo riportato oggi dal quotidiano La Regione : “In questo contesto possono rientrare inviti a personalità del mondo scientifico, economico, politico e anche religioso.

Gli incontri sopraccitati – si legge nella lettera dei liberi pensatori a Bertoli – fanno riferimento a chiare esigenze programmatiche, dunque solo se pedagogico-didattica è la loro natura possono rivestire carattere d’obbligatorietà…. E’ stato il vescovo a pretendere di essere invitato: la natura della visita non è pedagogico-didattica bensì pastorale”.

Secondo i Liberi pensatori, la visita nelle scuole di Monsignor Grampa va intesa anche come azione di propaganda di un personaggio il cui ruolo “è connesso a credenze e pratiche superstiziose (benedizioni, invocazioni, consacrazioni, esorcismi, miracoli transustanziali e quant’altro) difformi dalle finalità della scuola pubblica”.