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Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi creerà un pubblico ignobile.
(Joseph Pulitzer, 1847-1911 – giornalista ed editore ungherese, naturalizzato statunitense)

Peste della patria è il giornalismo che accetta le notizie senza vagliarle, quando pur non le inventa.
(Cesare Cantù, 1804-1895 – storico, letterato e politico italiano)

La stampa più libera del mondo è la stampa italiana. Il giornalismo italiano è libero perché serve soltanto una causa e un regime, perché nell’ambito delle leggi del regime può esercitare, e le esercita, funzioni di controllo, di critica, di propulsione.
(Benito Mussolini, 1883-1945 – politico e dittatore italiano)

In Italia le penne sono sempre state sporche. In alcuni casi luride. Motivo? Semplice. Tanto per cominciare, la tradizione. La nostra stampa (quotidiana e periodica) non è nata per informare, bensì per polemizzare. Chi aveva soldi e interessi da difendere finanziava un giornale, magari con l’intento di farsi eleggere in Parlamento. E farsi eleggere in Parlamento significava, allora come oggi, abbassare gli avversari per innalzare se stessi.
Per fare ciò era necessario assoldare giornalisti disponibili. Disponibili a che? A insultare tutti, tranne il padrone che pagava. Così nacquero la penne sporche, che hanno avuto molti figli e molti nipoti. Che a loro volta si riproducono perché, in fondo, il sistema non è cambiato.
(Vittorio Feltri – giornalista italiano)

Non sarà necessario che qualcuno combatta la proposta di una censura della stampa. Non c’è bisogno di una censura della stampa. Abbiamo una censura ad opera della stampa.
(Gilbert Keith Chesterton, 1874-1936 – scrittore inglese)

I giornali non stampano smentite, è ovvio. Questo diminuirebbe la fiducia del pubblico nella stampa.
(Arthur Evelyn St. John Waugh, 1903-1966 – scrittore inglese)

La libertà di stampa è una benedizione quando siamo inclini a scrivere contro gli altri e una calamità quando ci troviamo a essere sopraffatti dalla moltitudine dei nostri assalitori.
(Samuel Johnson, 1709-1784 – critico letterario e biografo britannico)

La fretta e la superficialità sono le malattie psichiche del ventesimo secolo e più di ogni altro posto si riflettono nella stampa.
(Aleksandr Solženitsyn, 1918-2008 – scrittore e drammaturgo russo)