“L’unico punto positivo del 2011 – ha commentato il premio Nobel dell’economia – è che è stato migliore di quanto sarà il 2012. Se l’Europa prosegue i suoi programmi di restrizioni economiche, il futuro sarà molto molto difficile.”


“Le possibilità di risolvere il problema con nuove misure di risparmio sono uguali a zero – ha dichiarato Stiglitz in un’intervista sul quotidiano Tages-Anzeiger – A corto termine l’Europa è minacciata da una nuova recessione.
La maggior parte dei governi sta attuando misure di risparmio, il che accentua il rallentamento economico. Contrariamente a quanto promesso, non si vede alcuna luce in fondo al tunnel.
Non vi è un solo esempio al mondo che mostri che è possibile risanare uno Stato malato riducendo i salari, le rendite e le prestazioni sociali. La crescita rallenta, gli introiti fiscali diminuiscono e la questione dell’indebitamento non viene risolta. I politici devono riconoscere che stanno percorrendo la strada sbagliata.”

Stiglitz ritiene che paesi come la Grecia e il Portogallo avrebbero bisogno di un aumento delle spese di Stato, per avere prospettive di crescita credibili : “I governi possono farlo senza accrescere il deficit, se parallelamente aumentano le imposte, ad esempio introducendo una tassa sulle transazioni finanziarie. L’economia ne trarrebbe beneficio.”
L’economista statunitense constata che i politici non tengono abbastanza in considerazione le preoccupazioni della popolazione, che ha perso fiducia nel capitalismo finanziario.
Negli Stati Uniti il reddito medio di un lavoratore è più basso oggi che nel 1968, il che è inaccettabile, argomenta Stiglitz : “Queto permette di concludere che in definitiva il capitalismo aiuta solo una piccola parte della popolazione. La ripartizione delle ricchezza è sempre più disuguale. C’è bisogno di maggior trasparenza e di uguaglianza tra i redditi e soprattutto di una più grande moralità.”