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Il populista olandese di estrema destra Geert Wilders si rifiuta di appoggiare il programma di austerità economica e i Paesi Bassi vanno alle elezioni anticipate.

Wilders ha ritirato il suo appoggio alla coalizione del governo di minoranza, perchè contrario alle misure da adottare per ridurre di 16 miliardi di euro le spese del paese e riportare, entro l’anno prossimo, il rapporto deficit-Pil dall’attuale 4,7% a meno del 3%, così come richiesto dall’Unione europea.
Lo scenario più probabile è dunque quello delle elezioni anticipate.

L’avventura del governo di minoranza che consiste nel farsi sostenere da Wilders è dunque – per fortuna – terminata, scrive il quotidiano belga De Morgen : “Il modello ha funzionato sino a che i Paesi Bassi, a causa della crisi economica, sono stati obbligati a varare misure di risparmio per la seconda volta in un anno. A questo punto i populisti hanno abbandonato la nave.
Le decisioni coraggiose suscettibili di costare i voti dell’elettorato non sono il loro forte. Ma l’avventura di un simile governo minaccia di finire male anche per Wilders.
Il suo partito è diviso e se non farà attenzione sarà lui a portare la responsabilità della crisi politica.
Quel che più conta, è che Wilders non sia più lasciato libero di dirigere la rotta del paese.
La sua perdita di influenza è una buona notizia per tutti i politici, imprenditori, diplomatici e turisti olandesi, che ogni volta che si trovano all’estero sono obbligati a dare giustificazioni per gli atti nefasti del loro rappresentante islamofobo.”