L’apposita commissione del Nazionale, composta di 9 membri, ha deciso. Christoph Blocher può godere dell’immunità parlamentare ma solo a partire dal 5 dicembre 2011, giorno del suo insediamento. Purtroppo già il 3 dicembre Blocher riceveva nella sua magione di Herrliberg l’informatico R.T. della Banca Sarasin, munito dei tabulati relativi al conto di Hildebrand, presidente della Banca Nazionale, e l’avvocato e granconsigliere UDC turgoviese Hermann Lei, rendendosi ipoteticamente colpevole di violazione del segreto bancario.

Secondo la commissione, che ha emesso il suo verdetto per 5 voti a 4, Blocher il 3 dicembre non era ancora un parlamentare. Dunque – almeno per quel fatale giorno – la questione dell’immunità per lui non si pone.

Le cose appaiono diverse per i fatti del 27 dicembre. In quel giorno infatti l’ex consigliere federale cercò di indurre l’avvocato Lei e l’informatico R.T. a fornire la scottante documentazione alla “Weltwoche”. La commissione in questo caso ha dovuto decidere se l’azione di Blocher abbia avuto una relazione diretta con il suo mandato parlamentare. Con 5 voti a 3 e un’astensione ha optato per il sì. Per quanto attiene agli avvenimenti del 27 dicembre dunque l’immunità non sarà tolta.

Christoph Blocher si è mostrato cooperativo e ha risposto a tutte le domande. Al termine dell’audizione non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Ora il caso si trasferisce alla commissione giuridica degli Stati, che si riunirà il 31 maggio. Se questa dovesse allinearsi alla decisione della commissione del Nazionale, il procedimento penale contro Blocher potrà continuare, solo però relativamente ai fatti del 3 dicembre.

(Fonte: tagi)