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“La bandiera svizzera è una bandiera quadrata di colore rosso con una croce bianca al centro. È l’unica con quella forma oltre alla bandiera della Città del Vaticano che, molto probabilmente, ha ripreso la sua forma da quella del drappello delle guardie svizzere al servizio del Papa.

La scelta dei colori risale al Sacro Romano Impero Germanico e la foggia della bandiera ha origine nelle battaglie della fine del XIV secolo.”

Queste parole, che ne descrivono colori, forma, particolarità e origini, si possono leggere su Wikipedia. Io aggiungo, il resto sta nel cuore … e con ciò intendo il sentimento che si scatena dentro di noi quando parliamo di Patria.
Com’è giusto che sia. Com’è altresì giusto che ogni persona abbia il diritto di essere fiero e orgoglioso della propria Patria e della bandiera che la rappresenta, qualsiasi essa sia.
Si parla di sentimenti, quali un grande amore per il territorio che ci è stato tramandato dagli avi, il sincero attaccamento alla terra e la volontà di mantenere saldo il simbolo della nostra patria, ma di attribuirgli un ancor più giusto significato che, per me, rappresenta la somma dei nostri valori, fondamentali e indiscutibili.

Detto ciò, non mi sento per nulla nostalgica né tantomeno vittima di un patriottismo di vecchia maniera. Forse un poco sentimentale, questo sì, anche se il motivo è facilmente spiegabile: indescrivibili sono l’orgoglio e l’onore che ho percepito nel mio intimo a declamare il discorso ufficiale del 1° Agosto sotto la bandiera rossocrociata!
Nelle vesti di Sindaco, di Presidente del Patriziato e di semplice cittadina ho sempre provato fierezza per la mia bandiera e sono convinta che l’apertura del nostro Paese verso il mondo esterno, non si può di certo misurare con i sentimenti che ho appena elencato.
La Svizzera, noi Svizzeri, siamo un popolo molto rispettoso nei confronti di chi sta meno bene, non tradiamo mai la nostra vocazione umanitaria, ben consapevoli di vivere in un Paese libero, sicuro e ricco di benessere. Cerchiamo tuttavia di non dimenticare coloro che ce lo hanno consegnato, rispettandolo in ogni occasione. L’esposizione della propria bandiera non può ridursi quindi a una semplice opzione di ripiego, quasi banalizzata per l’occasione – l’avvenimento sportivo di turno e l’entusiasmo del momento – ma deve essere sempre un momento di grande riflessione. Per tutti!

Come in altre nazioni, anche da noi sarebbe tempo che si legiferasse su un simbolo importante come la bandiera nazionale, dando preminenza a quella che è e resta la nostra bandiera e il simbolo del nostro Paese.
Alla faccia di certi deputati del Parlamento cantonale, che hanno non solo respinto l’iniziativa dei due ex deputati, ma in taluni casi si sono pure permessi, con spocchia, di relativizzare e ridicolizzare il nostro simbolo nazionale e le specificità e i valori che esso rappresenta.

Cherubina Ravasi
Sindaco di Cimadera