François Hollande potrebbe essere il prossimo presidente francese. Il suo totale rifiuto per riforme e tagli alla spesa potrebbe essere un disastro per la Zona euro, scrive il giornale britannico The Economist.


“Nella Zona euro, la Francia è stata l’ago della bilancia – si legge nell’articolo – sospesa tra il prudente nord e lo scriteriato sud, tra creditori e debitori. E’ la seconda economia del continente. Se la Francia finisse nei guai metterebbe in pericolo la sopravvivenza dell’euro.
Per questo motivo la vittoria di François Hollande il 6 maggio avrebbe ripercussioni enormi.
Se potessimo votare il 6 maggio, voteremmo per Sarkozy. Non per i suoi meriti, quanto per impedire che Hollande diventi il prossimo presidente francese.

Va detto che con un socialista all’Eliseo la Francia potrebbe difendere una causa encomiabile: Hollande si oppone al rigore fiscale imposto dalla Germania. Il problema è che lo fa per il motivo sbagliato. Se eletto, potrebbe mettere a repentaglio la prosperità della Francia e dell’unione monetaria.
Hollande parla molto di giustizia sociale e poco di creare benessere. Vuole tagliare il deficit di bilancio e lo farà aumentando le tasse anziché tagliando la spesa. Ha un evidente atteggiamento anti-business. Ha promesso di assumere 60mila nuovi insegnanti. Per realizzare le sue proposte bisognerà spendere 20 miliardi di euro nei prossimi 5 anni.

Nei confronti della Germania, Hollande sarà un partner meno volubile rispetto a Sarkozy, ma considerando il suo rifiuto di avviare qualsiasi riforma strutturale, difficilmente convincerà Angela Merkel a tollerare l’aumento dell’inflazione o la mutualizzazione del debito.
Chiederà di allentare la morsa dell’austerity, spingendo Berlino a chiedere maggior rigore di bilancio. Un presidente francese così ostile al cambiamento potrebbe compromettere il cammino dell’Europa verso le riforme per salvare l’euro. Per questo François Hollande è un uomo pericoloso.”