Se il governo ticinese verserà all’Italia la metà dei ristorni 2010 dei frontalieri che è ancora bloccata in Ticino, il premier italiano Mario Monti avvierà le trattative con la Svizzera sulla doppia imposizione fiscale.
Una dichiarazione, quella di Monti, che giunge dopo mesi di pressione sul governo di Roma da parte di sindaci e deputati italiani.
Il premier ha dichiarato che la decisione del governo ticinese “viola l’accordo internazionale sui lavoratori frontalieri e quello sulla doppia imposizione. La ripresa del negoziato sulla convenzione bilaterale sulla doppia imposizione sottostà al rispetto da parte del Ticino degli accordi vigenti del ripristino delle condizioni di legalità nei rapporti internazionali.
Come ha reagito il Consiglio di Stato a questo accenno di apertura? Sul quotidiano la Regione si legge oggi la soddisfazione di Marco Borradori, presidente del governo : “Sono contento. È un cambio di direzione importante, molto probabilmente favorito dalla spinta dell’Unione europea per gli stessi accordi stipulati con Germania e Gran Bretagna… È un cambio di paradigma sull’impostazione dell’entrata in materia. Peraltro va detto che in questi giorni gli stessi partiti italiani della maggioranza hanno spinto molto in questa direzione…
Al di là dei pareri diversi sulla nostra decisione di bloccare parte dei ristorni dei frontalieri, abbiamo voluto mettere l’accento su due questioni importanti per il Ticino: l’abolizione della Svizzera nella black list italiana e il confronto sull’accordo che regola la fiscalità dei frontalieri; quest’ultimo risale al 1974. Il nostro auspicio è che si mettano sul tavolo delle trattative anche questi due punti.”
Oggi i Consiglieri di Stato si riuniranno per discutere e valutare questo nuovo sviluppo della situazione.