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L’assenza delle atlete saudite è stata decisa dal governo di Riyadh, che ha così giustificato la misura : “La partecipazione a un simile evento sportivo potrebbe spingerle verso percorsi di immoralità.”

Con questo divieto, le autorità saudite violano il principio di non discriminazione che è l’essenza dei giochi olimpici, ma tant’è. Così è stato deciso, malgrado la denuncia dell’organizzazione umanitaria Human Rights Watch e il dossier titolato “Steps of the Devil”, presentato da Christoph Wilcke per denunciare la situazione dello sport femminile in Arabia Saudita.

Il Principe saudita Nawaf bin Faisal, presidente della Commissione olimpica, lo scorso novembre aveva annunciato che a Londra sarebbero andati solo atleti uomini.
Per le donne i problemi sarebbero diversi, ha spiegato : l’abbigliamento, ad esempio. Con che tenuta “regolamentare” si dovrebbe farle competere? Inoltre sarebbe necessario un tutore maschio per ogni singola atleta. Dunque meglio tenerle a casa.

(Fonte : Atlasweb.it)