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Il referendum obbligatorio in materia di trattati internazionali potrebbe essere esteso. Lo propone l’iniziativa popolare dell’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente “Accordi internazionali, la parola al popolo”, in votazione il 17 giugno.

Il testo vuole estendere il referendum obbligatorio a tutti i trattati che vertono su temi importanti che causano una nuova spesa di oltre un miliardo o su spese ricorrenti maggiori a 100 milioni di franchi.
Sarebbero dunque obbligatoriamente sottoposte al voto di popolo e cantoni tutte le convenzioni di doppia imposizione, l’allargamento della libera circolazione delle persone, il libero scambio agricolo o un’unione doganale.
Attualmente, il referendum obbligatorio è previsto solo per l’adesione a organizzazioni di sicurezza collettiva o a comunità sovranazionali.

L’ASNI intende contrariare la crescente influenza del diritto internazionale che fa perdere alla Svizzera, a suo dire, una parte del suo potere e della sua sovranità.
L’iniziativa è sostenuta dall’UDC e dall’Unione democratica federale. Tutti gli altri partiti, il Consiglio federale, il Parlamento e le associazioni economiche la respingono.