Il dirigente socialista greco Evangelos Venizelos ha comunicato venerdì sera il suo fallimento nel tentativo di formare un governo di coalizione.
E’ il terzo tentativo fallito dopo quelli di Alexis Tsipras, dirigente del partito di estrema sinistra Syriza e di Antonis Samaras, capo dei conservatori.
“Informerò domani (sabato 12 maggio) il presidente e spero che adesso ogni partito si assuma le proprie responsabilità – ha dichiarato Venizelos dopo un incontro con Alexis Tsipras, il cui partito è arrivato secondo alle elezioni legislative.
Una riunione dell’ultima spiaggia, prevista in questi casi dalla Costituzione, dovrebbe aver luogo settimana prossima sotto l’egida del presidente greco Carolos Papoulias. Se anche questo estremo tentativo fallirà, il prossimo mese di giugno vi saranno nuove elezioni.
In gioco c’è la possibilità o meno per la Grecia di continuare a ricevere i fondi del secondo piano di salvataggio di Unione europea e Fondo monetario internazionale e di rimanere nella Zona euro.
Il presidente dell’UE, Herman Van Rompuy, ha chiesto ai dirigenti di Atene di dar prova di responsabilità, rispettando gli impegni presi dal governo prima delle elezioni.
Lo scrutinio di domenica è stato marcato da una decisa virata a sinistra, con l’affermazione dei partiti anti-austerità e dall’entrata in Parlamento dei neo-nazisti.
Alexis Tsipras ha rifiutato di entrare a far parte del governo di coalizione proposto da Venizelos, sottolineando che non intende servire da alibi per applicare una politica di austeritä fortemente contestata dalle urne.
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