Warning: Attempt to read property "post_excerpt" on null in /home/clients/d43697fba9b448981cd8cd1cb3390402/web/content/themes/newsup/single.php on line 88

Al summit della Nato a Chicago il 20 e 21 maggio, il presidente francese François Hollande confermerà ufficialmente il ritiro delle truppe da combattimento dall’Afghanistan alla fine del 2012. Due anni prima della scadenza prevista dagli alleati.

A Bruxelles la diplomazia americana evoca con prudenza una certa comprensione per la posizione difesa da Hollande. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen ha espresso il desiderio di incontrare al più presto il presidente francese, proprio per parlare della questione afghana.
Hollande ha detto che la Francia è stanca di vedere i suoi soldati portati al massacro. 83 soldati francesi morti sul campo : Parigi intende certo tener conto delle posizioni degli alleati ma il governo deciderà in tutta indipendenza.
Alla Nato non tutti sono contenti di veder messo in discussione il calendario del ritiro dall’Afghanistan. La speranza è che al summit di Chicago si troveranno posizioni convergenti.

Sul terreno la Francia ha già iniziato a ridurre gli effettivi. In Afghanistan ha 3’600 soldati. Il ritiro anticipato del 5. contingente della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza dovrebbe complicare la situazione nella provincia di Kapisa, piazzata proprio sotto la sua responsabilità.
Questa provincia conta centinaia di ribelli e non è certo che dopo la partenza dei francesi l’esercito afghano riesca a controllare l’insurrezione.
Di principio, la fase di transizione dura 18 mesi, durante i quali i soldati afghani sono unicamente “sostenuti” dai soldati della Nato. Un’accelerazione del calendario significa che la Francia si ritira dai combattimenti a partire dall’estate, periodo in cui l’insurrezione è sempre più forte.
Il nuovo primo ministro degli affari esteri francesi, Alain Juppé, ha ricordato a Hollande che il ritiro delle truppe francesi è condizionato dall’accordo degli altri paesi membri della Nato. Di fatto, si dovranno mantenere sul posto gli uomini per proteggere quelli che organizzeranno la difficile logistica del ritiro.

La manovra militare di uscita dall’Afghanistan sarà la più pesante del suo genere dalla seconda guerra mondiale, in quanto la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza conta circa 130mila soldati.
Per il contingente francese lo Stato maggiore ha stimato tra 12 e 18 mesi il tempo necessario per rimpatriare tutto il materiale.
Non va dimenticato il fattore della priorità, che spetta agli Stati Uniti. Washington ha infatti annunciato prima di Parigi di voler rimpatriare entro l’estate circa 230mila soldati.
Oltre che sul calendario del ritiro, a Chicago gli alleati dovranno mettersi d’accordo sul contenuto della missione di sostegno e assistenza alle forze afghane a partire dal 2013 e sono impegnati in negoziati difficili sul finanziamento della sicurezza del paese dopo il 2014.
Sia il portavoce della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza che il presidente dell’Afghanistan Hamid Karzai hanno rammentato che il governo di Parigi si è impegnato a formare i soldati afghani e a sostenere il paese dopo il 2014.

(Fonte : Le Monde.fr)