Nell’imminenza della prima Assemblea generale di AreaLiberale, indetta per questa sera alle ex cantine Lucchini di Pregassona, abbiamo posto quattro domande “assassine” al leader del nuovo partito Sergio Morisoli. Le sue risposte sono giunte rapidissime, forse le domande scelte erano troppo facili…
Lei ha posto la data della prima verifica elettorale di AreaLiberale all’aprile 2015. Ma nel 2013 si terranno nella grande Lugano elezioni comunali di importanza cruciale. Non potrebbe essere quella la data, ravvicinata, di un primo test per AL ?
Noi puntiamo, perché siamo piccoli e dobbiamo centellinare le risorse, ad un obiettivo unico e chiaro: la politica cantonale e quindi il parlamento nel 2015. Certo che se ci dovesse essere una richiesta con forte sostegno da cittadini luganesi o mendrisiensi, AL valuterebbe a dovere la possibilità di muovere i primi passi intermedi in questi due grossi Comuni locomotive per il Cantone.
All’UDC (così abbiamo sentito dire in giro) La aspettavano con fede, dicevano: “Morisoli verrà certamente da noi”. Come mai Morisoli là non è arrivato per niente?
Fa piacere, e ho apprezzato molto che presso l’UDC, ma anche presso la Lega, si aspettassero una mia scelta per loro. Contrariamente a ciò che a qualcuno fa comodo dire (sapendo di mentire) non sono un voltamarsina e lo sanno bene. Ho dovuto abbandonare una casacca per proteggere me, promuovere e essere fedele alle idee e ai progetti che ora posso proporre e realizzare nella loro genuinità liberale con amici e cittadini che mi hanno sempre dato fiducia nei turni elettorali del 2011 e non sono stati pochi! Prima che a un partito, x, y o z mi sentivo in debito di dare qualcosa direttamente ai miei elettori mettendomi in gioco ancora una volta direttamente.
Quale nuovo presidente del PLR sarà di maggiore vantaggio per AreaLiberale, Gabriele Gendotti o Rocco Cattaneo?
Per AL non penso sia determinante chi farà il presidente del PLR. AL deve farcela a conquistare alcuni posti in Gran Consiglio grazie alle sue idee, alla forza di voler fare politica diversa, coinvolgendo direttamente i cittadini; non grazie alle disavventure di un presidente o l’altro. Vogliamo essere una nuova offerta politica, non solo un rifugio elettorale anche se per fare i numeri questo conta.
Come farà giungere l’AL-pensiero al popolo ticinese? Ha costituito un efficiente team stampa? Ha trovato un po’ di soldi? Questa è roba che costa cara…
Un sacco di soldi sul tavolo non produce nulla, certamente non produce idee. Per ora lavoriamo e viviamo di passione, energia, tempo che ci mettiamo noi del comitato e qualche amico attorno. Oggi non credo più a partiti che per iniziare devono avere milioni, giornali, padrini e madrine di lusso. Noi siamo una start up della politica, iniziamo in un “garage”. Sfrutteremo tutti i mezzi possibili per farci conoscere e questa sera all’assemblea li illustreremo. Siamo innovativi, nei contenuti, nel modo di fare, nella forma, nella gestione, nella comunicazione e nel muoverci con i cosiddetti low budget e il network. Non abbiamo gerarchie da soddisfare o burocrazie interne da mantenere e abbiamo un organigramma piatto. Ognuno fa liberamente quello che può e che sa fare meglio. Il nostro DNA, vedi assemblea, ci permette di lavorare direttamente sulle materie senza perdere mesi per autodeterminare ogni volta e su ogni tema chi siamo.