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Dopo i recenti avvenimenti ampiamenti riportati e commentati dai media, il Consiglio di Stato rileva come in Ticino il dibattito politico consiste sempre più in attacchi personali, sorretti da una strana filosofia, scrive il quotidiano La Regione nella sua edizione di sabato scorso.

“E’ la filosofia secondo cui questi attacchi personali sono legittimi quando si fanno – si legge nell’articolo – e inammissibili quando invece si subiscono.
Il commento rientra nella risposta che il governo ha dato all’interrogazione con cui il gruppo parlamentare della Lega pone una serie di quesiti sul direttore del Dipartimento educazione cultura e sport Manuele Bertoli, dopo le note domande del mensile socialista Confronti a Boris Bignasca.”

Il governo ha precisato che Bertoli ha dimissionato da gerente della società Confronti Sagl a inizio maggio 2011. La cancellazione dal Registro di commercio è avvenuta attorno al 25 aprile di quest’anno.
Alla domanda del gruppo della Lega “Quale sarebbe la posizione del governo se un suo membro ricevesse una condanna penale”? la risposta è stata : “Questa domanda è puramente speculativa. Tutt’al più, possiamo ricordare che spetta al Gran Consiglio destituire dalla carica il membro del Consiglio di Stato che venisse a trovarsi in condizioni di ineleggibilità, ovvero che fosse condannato alla pena della reclusione o della detenzione per crimini o delitti contrari alla dignità della carica.”