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Recentemente il Gruppo PLR in Consiglio Comunale ha presentato un atto parlamentare di forte impatto che non si focalizza sulle contingenze del momento ma spazia il suo sguardo verso il futuro, metaforicamente addirittura l’anno 2040.
Non si meravigli il lettore
.

La politica è si consacrata alla risoluzione dei problemi concreti ed attuali ma non può limitarsi solo a questo. Anzi, per antonomasia deve pianificare il futuro per le prossime generazioni.
Chi si dimentica di questo fa un cattivo servizio ai nostri giovani e contribuisce indirettamente a provocare problemi che difficilmente saranno risolti in seguito. Il politico lungimirante schizza invece le visioni della società futura.
Oltre ai grandi progetti in corso, che segneranno il volto della città nei prossimi decenni, un altro settore determina la qualità e lo stile di vita futuro della popolazione: la pianificazione del territorio.
Esempi del passato dimostrano che il non aver saputo cogliere con la necessaria avvedutezza gli sviluppi e le sensibilità di oggi hanno prodotto risultati insoddisfacenti. Nessuno ne è direttamente responsabile ma occorre imparare dal passato. I meccanismi burocratici, di consenso democratico e i tempi di accettazione dei Piani regolatori durano anni se non decenni.
Ciò ha creato pianificazioni inadatte a rispondere alle esigenze e alle necessità dei nostri tempi. Lo sviluppo territoriale, le dinamiche legate alle aggregazioni comunali e alla viabilità impongono reazioni molto più veloci a livello procedurale.
Vista questa lentezza cronica e strutturale non rimane altra via che quella di anticipare i tempi ed immaginare la Lugano del 2040. Operazione certamente non facile ma la posta in gioco vale la sfida.

Occorre quindi fissare già oggi alcuni principi basilari sui quali innestare l’albero, il nuovo PR, che crescerà nei prossimi anni. La forma proposta, il decalogo, è facilmente comprensibile.
In sostanza: riservare più spazio per l’uomo ed avere più equilibrio nel costruire (verifica distanze strade, indici di costruzione ed altezze); prevedere estesi arredi verdi, l’alberatura sulle strade e parchi equamente distribuiti nei vari quartieri; valorizzare le rive del lago e dei corsi d’acqua e tutte le aree naturali; organizzare la città in poli funzionali e con sufficienti spazi per i compiti pubblici; adottare misure ecologiche, di risparmio energetico ed idrico, nei materiali di costruzione; fondare la mobilità urbana su una rete di trasporti pubblici integrata, con spina dorsale la rete tranviaria; fluidificare il traffico dei residenti, limitando quello pendolare; disporre di posteggi proporzionali alle necessità dei singoli comparti cittadini; infine preservare la memoria storica e culturale della città.

Tali indirizzi per essere portati a compimento con successo dovranno trovare il consenso della cittadinanza, delle aziende, delle associazioni e di tutti gli enti coinvolti. Quanto più il nuovo Piano regolatore sarà condiviso da larghi strati della società, tanto più esso diventerà l’essenza e l’identità stessa di Lugano.
L’obiettivo è quello di plasmare una città a misura d’uomo, equilibrata nei suoi spazi e con un alto grado di vivibilità. Allora la qualità di vita non potrà che aumentare come anche il sentimento di sentirsi a proprio agio in un ambiente di vita gradevole e salutare.

Roberto Badaracco
Capogruppo PLR nel CC di Lugano e deputato GC