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Il Consiglio degli Stati ha accettato martedì gli accordi fiscali con Germania, Gran Bretagna e Austria. Il voto rischia di essere più serrato oggi al Nazionale, con l’opposizione di UDC e socialisti.

L’accordo con la Germania è stato accettato da 31 voti contro 5 e 5 astenuti. L’accordo con la Gran Bretagna è stato accettato da 30 voti contro 6 e 4 astenuti, mentre quello con l’Austria è passato con 34 voti a favore, 3 contrari e 4 astenuti.
I trattati prevedono l’imposizione di una tassa per regolamentare i fondi in nero nelle banche svizzere, così come un’imposta alla fonte per i futuri redditi da capitali. Dovrebbero entrare in vigore il prossimo 1. gennaio.
Il Consiglio federale sta negoziando un ulteriore accordo con la Grecia. Diversi senatori ritengono che la Svizzera debba stipulare accordi fiscali con altri paesi del sud Europa, dove imperversa la crisi del debito.
Questo significa certamente un sovraccarico di lavoro per la Confederazione e le banche ma si tratterebbe di un sicuro vantaggio per il paese.