Lunghissima, quasi infinita è stata per noi l’attesa delle risposte dell’on. Giovanna Masoni Brenni, municipale PLR di Lugano. Per questa ragione nell’intervista non si fa cenno della sua recente candidatura alla presidenza del partito. Più volte abbiamo disperato della nostra causa, ma alla fine siamo stati premiati.

Eccola qui la prima parte dell’intervista. Densa, profonda, prudente: ogni parola vi è pesata con maestria, non c’è sbavatura. Giovanna conosce appieno, così come noi, l’importanza cruciale delle “comunali” 2013 nella città del Ceresio. Comunali che lo sono solo di nome, test decisivo per gli equilibri interni ed esterni del PLR: il partito “dentro se stesso, nella sua pancia” da un lato, il partito contrapposto alle forze liberali esterne che si stanno aggregando dall’altro.

Giovanna Masoni risponde alle domande del professor Francesco De Maria.



Francesco De Maria Tra un anno Lugano, nella sua nuova veste ampliata, andrà alle elezioni comunali. La Lega punta a un successo spettacolare e probabilmente farà scendere in campo il ministro Borradori. Con quale strategia e con quali mezzi il PLR pensa di rintuzzare l’attacco leghista? Che cosa faranno i “vecchi” ormai in carica da moltissimi anni? E quale sarà il ruolo di Giovanna Masoni?

Giovanna Masoni Brenni Non posso parlare… per altri, non sono io il PLR né i “vecchi” colleghi in carica da moltissimi anni. Personalmente comunque accetterei la sfida, contro qualsiasi avversario; abbiamo alle spalle un lavoro fatto con serietà e risultati, abbiamo progetti per il futuro, e persone per portarli avanti; non temo il giudizio del popolo sovrano, che segue da vicino la politica comunale. Per questi progetti, per una Lugano che vuole e sa anche diventare più moderna, una Lugano che cambia nel cammino da comune a realtà urbana, raccolgo volentieri la sfida.

Non si fa altro che parlare di “ringiovanimento” e tutti senza eccezione fanno la corte ai giovani. Quali aspetti potrà assumere il ringiovanimento nella composizione della lista PLR per il Municipio?

GMB Ripeto, non posso parlare io per il PLR. Il ringiovanimento comunque non è fine a se stesso, ma a migliorare e crescere; passa quindi dal metodo, dalle idee e dai progetti, dalle persone e in ultima analisi anche dalla loro anagrafe.
In generale, quanto al metodo, oltre a modernizzare un po’ Lugano, senza perdere il molto di buono che già abbiamo, mi impegnerei per avere un po’ più buongoverno e un po’ meno spettacolo, corti, e padri padroni; per tornare a una politica meno gridata, a più interiorità e lavoro, i problemi e le sfide lo richiedono. E questo sarebbe salutare anche per il lavoro del municipio come “squadra” (ricordiamoci che buone idee generano buoni rapporti, ma che buoni e corretti rapporti generano buone idee); sarebbe salutare anche per il lavoro dell’amministrazione, troppo spesso strapazzata come un ente pubblico moderno non dovrebbe permettersi e permettere. Meno strapazzata, sono convinta che Lugano volerebbe, ricordiamoci che abbiamo, senza le aziende, 1700 collaboratori, con competenze in tutti i settori, e un substrato fiscale che lavora e produce molto.


Le idee e i progetti devono accompagnare Lugano nel suo cammino da comune a realtà urbana, perché possa diventare una vera città, ma anche mantenere il più possibile le virtù dei comuni e sobborghi di un tempo, con i progetti grandi (dopo l’Università e il LAC: la nuova Stazione, il Campo Marzio e il Polo Sportivo di Cornaredo in prima linea, seppur con i tempi che la complessità di questi progetti implica) ma anche con i progetti piccoli e l’attenzione alle piccole cose e alla qualità di vita. Nella formazione e nella cultura è stato fatto molto: dalle nostre Scuole d’infanzia e elementari, dai progetti didattici alle mense in via di realizzazione, all’università; dalla riunione dei musei di Città e Cantone (evviva !), alle strutture di cui eravamo privi (LAC), al rinnovato rapporto con collezionisti privati. Ma educazione e cultura non bastano mai, sono le armi per risolvere i problemi, cogliere le sfide, distinguere l’accettabile dall’inaccettabile, anche quando si presenta sotto sembianze attraenti, o viene da potenti o politici…Nella socialità pure è stato fatto molto, è una lunga tradizione per Lugano: mantenendo e creando strutture adeguate, potenziando gli aiuti puntuali, o con i progetti per l’occupazione; è importante continuare e valorizzare anche qui l’iniziativa privata (volontariato, iniziative antiche e consolidate e recenti, come il Tavolino Magico di Fra Martino, ecc.). Nella mobilità si sta facendo, ma dobbiamo fare di più e accelerare i tempi, è necessario, pensiamo al TRAM e ai percorsi per la mobilità lenta, per citare solo due temi, così pure in tema di ambiente, abbiamo ritardo, troppo, se pensiamo ad altre città nella Svizzera Interna ed anche alcuni Comuni in Ticino più avanti di noi. Nella gestione del territorio pure, l’inventario dei beni culturali è l’inizio di un lavoro che andava fatto, ma che passa ancora dalla pianificazione e dai Piani Regolatori e anche dall’edilizia privata (la sensibilità di tutti gli attori!) oltre che pubblica. Anche nel turismo si sta lavorando, ma occorre una svolta decisa, una strategia, che si tratti di Piazza Riforma, di manifestazioni all’aperto, di congressi, o di rapporti con esercenti e albergatori, o di adoperarci per mantenere in città attività e strutture importanti, dai negozi alla Radio, insomma vita e vitalità; sport e giovani sono molto attivi, importante però coordinare il tutto un po’ meglio. Poi vi è la macchina amministrativa, la gestione di essa e dei suoi collaboratori, da ammodernare.


Dulcis in fundo le finanze; se riusciremo a mantenerle come sinora, grazie molto a contribuenti che lavorano e producono, potremo fare moltissimo; ma dobbiamo mantenere alta la guardia, ci attendono anni più difficili.
Infine l’ammodernamento passa anche dall’anagrafe, da quella biologica e da quella politica; per i nostri figli è normalissimo usare il mezzo pubblico, o preoccuparsi dell’ambiente, senza per questo non riconoscere il ruolo importante dell’economia o vedere solo quello del verde; come è normale tenere al patrimonio architettonico e storico; la sostituzione di esso con edifici banali e senz’anima, se nell’immediato fa prodotto comunale lordo, nel medio e lungo termine rende brutta la nostra città; e i giovani lo vedono, è come nei vestiti dell’imperatore; certe barriere sono effettivamente anche un po’ anagrafiche.
Personalmente, se se ne presenterà l’occasione, e per gli obiettivi che ho detto prima, guiderei volentieri un (agguerrito) ringiovanito drappello, in cui avere l’onore di fare da capofila! Ricordiamoci che …persino il presidente degli Stati Uniti è un quarantenne!
Insomma, anche Lugano può e deve un po’ ammodernarsi.

Una domanda delicata, ma non posso non fargliela. Lei è una municipale PLR. Qual è la sua posizione nel partito attuale, guidato da pochi mesi dal leader Gendotti?

GMB La politica comunale attiva, specie negli esecutivi, è in realtà e per fortuna poco ideologizzata e “partitica”: deve affrontare e risolvere i problemi, c’è un’amministrazione che lavora e propone soluzioni, le discute con i capi-dicastero e poi si portano in municipio, dove si discutono (o si dovrebbe discuterle); non importa poi tanto da quale partito arrivi la soluzione, se la soluzione è buona. Siamo municipali prima che PLR, o PS, o PPD, o LEGA.
La mia impostazione è per il buongoverno, liberale e democratica, e resta tale, malgrado le derive dei veleni, pregiudizi e veti incrociati, a favore degli amici degli amici e contro i “nemici” (e qui, nel PLRT, c’è chi persevera, purtroppo, negli errori del passato); se non ci fossero quelle derive, sarebbe agevolissimo e anche appassionante confrontare sensibilità diverse: chi mette l’accento più su chi produce prima di (ri-)distribuire, chi più sul bisogno di (ri-)distribuire. Ma i veleni hanno privato il PLRT di molte forze e di molti elettori, e gli hanno tolto anche idee e progetti, oltre al piacere di confrontarsi e di fare una sintesi e di fare politica insieme. Per fortuna, come dicevo, la realtà comunale è un po’ un altro mondo e non ha vissuto lo sbilanciamento che ha indebolito il partito cantonale: a Lugano il problema è diverso e non è tanto un presidente cantonale che lo può risolvere.

Qualora fosse edificato un nuovo palazzo dei congressi nell’area del Campo Marzio, lei sarebbe favorevole alla demolizione – a tempo debito – del vecchio? Oppure preferirebbe una diversa soluzione?

GMB Le bocce non sono ancora ferme. Però, a tempo debito, realizzata l’alternativa necessaria (e dopo ammortamento del costo degli investimenti che ancora inevitabilmente dovremo fare nei prossimi anni) sì; penso che Lugano potrebbe guadagnare ricuperando quell’area al parco e a villa Ciani; elimineremmo una vera e propria ferita nel tessuto urbano, che venne inferta, se ho capito bene, nella convinzione che il Casinò dovesse essere vicino al centro e ai commerci della città. Ora la città cresce, il Cassarate da vecchio confine ne è diventato l’asse centrale, gli scenari possono cambiare, il concorso al Campo Marzio potrebbe darci l’alternativa. Campo Marzio, Foce Cassarate, Parco Ciani, Villa Ciani e magari il lungolago pedonalizzato: uno spettacolo! Giusto quindi secondo me pensarci sin d’ora, anche se la demolizione, tecnicamente complessa, non sarà … per domani.

Terminiamo l’intervista con la politica. Le forze liberali stanno tentando – molto penosamente e con esito incerto – di aggregarsi (Idea Liberale, AreaLiberale) anche al di fuori del partito. L’esito di tale tentativo è minacciato (giudizio mio!) dagli eterni, egoistici personalismi e dalla nonchalance tipica dell’ “ambiente”. Augura loro il successo? Sarebbe disposta a partecipare di persona?

GMB Ho guardato e guardo con interesse a tutti i movimenti nell’area liberale; i principi cui Area Liberale si ispira sono condivisibili; chissà che si trovi il giusto tono e si imposti una collaborazione con queste forze vicine per mentalità a molti liberali luganesi, così come con tutte le forze che costruttivamente cooperano allo sviluppo della città e del Cantone.

Lei preferirebbe, come lo preferiva il Sindaco, un Municipio a 5 ?

GMB Non penso sia un tema così importante, contano i progetti, le persone e la correttezza fra colleghi e verso la città e il bene pubblico; da fare ce n’è per 10!

Quando sarà definitivamente composta e pubblicata la lista PLR dei candidati al Municipio?

GMB Il nostro presidente sezionale sa cosa penso io in tutta amicizia ma anche sincerità: la lista PLR dovrebbe già essere non solo composta, ma anche approvata; siamo in ritardo di fronte alle sfide che ci attendono; non si può improvvisare.

Secondo lei la Lega e l’UDC riusciranno ad accordarsi su una lista unica? È un pericolo grave?

GMB Dipende sempre dalle idee e dalle persone…

Per lei, on. Giovanna Masoni Brenni, la posta in gioco è evidentemente molto alta nella primavera 2013. Non mi resta che farle i più cordiali auguri!

GMB Grazie !

Le piacerebbe diventare il primo sindaco donna di Lugano?

GMB Essere sindaco non è un fine, ma un mezzo per governare meglio e realizzare quanto ci sta a cuore per la nostra città e i suoi abitanti. Istintivamente lavoro molto volentieri sui problemi e sui dossier, anche se difficili, e mi piace anche lavorare in squadra. Ma per la modernizzazione, per il buongoverno, per i progetti e le idee di cui ho detto prima, insomma per ciò in cui credo, sì, penso che valga la pena di fare questo sforzo, permette di fare e influire di più, di seguire più da vicino tutta una città, invece di singoli settori o progetti; e quindi, come dicevo, la sfida non si può non raccogliere, ed esserne onorati. Da parte mia poi sono felice di essere donna, e penso di essere anche fortunata; se con la mia politica attiva posso incoraggiare altre donne su questa strada, sarà un ulteriore risultato: le donne sono una forza importante, in politica come nella società.