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La discussione sull’iniziativa dell’ASNI avvenuta nelle ultime settimane si è praticamente concentrata unicamente sugli aspetti burocratici dell’iniziativa e su questioni di fondo riguardanti la forma della nostra democrazia, fatta di referendum, raccolte di firme e conseguenti votazioni, ma forte anche della rappresentanza del parlamento alla quale viene chiesto di governare al posto dei cittadini. Rappresentanza, seppur con i suoi limiti, che non voglio in alcun modo mettere in dubbio.

Poco si è discusso invece sulle conseguenze politiche con il quale dovremmo confrontarci se l’iniziativa dell’ASNI dovesse passare.
Non reputo così fondamentale sapere se i cittadini dovranno essere chiamati alle urne su più tematiche durante il corso dell’anno, cosa che tra l’altro avverrebbe comunque 4 volte all’anno.
Ma è diventato così faticoso votare? Una volta non vi era nemmeno il voto per corrispondenza ma la gente si recava comunque ben volentieri al seggio per esprimere il proprio parere.
Tutta questa facilitazione ci ha reso forse tutti più pigri.
In democrazia però conta chi vota, non esiste un quorum minimo, pertanto è nel dovere di ogni cittadino fare la scelta che ritiene più giusta, compresa anche quella di non votare.
Tutti gli altri invece hanno il diritto di dire la propria! Che sia anche solo il 40% o meno!

Forse ciò che veramente preoccupa i contrari a questa iniziativa, non è la maggior democrazia, o l’allungamento dei tempi di una ratifica, o un paventato aumento dei costi della politica.
Quello che terrorizza i poteri forti sono il pericolo che il popolo sovrano non accetti di versare di volta in volta decine di miliardi, tanto per citare un esempio, al Fondo Monetario Internazionale nello stesso periodo in qui ai cittadini viene chiesto un maggiore sacrificio tagliando nella socialità, alzando l’età pensionabile, riducendo le indennità nella disoccupazione, ecc..
Impegni presi con il Fondo Monetario Internazionale in una struttura dove il potere decisionale è pari alla percentuale di quote versate rispetto al totale e che quindi renderebbe praticamente ininfluente un eventuale taglio dei fondi a loro versati e che potrebbero giovare invece per la politica interna del nostro paese.
Il popolo probabilmente non approverebbe questo tipo di scelte, ed è questo che probabilmente fa più paura di qualunque altra cosa.

Maggiore democrazia significa maggiore responsabilizzazione da parte del cittadino ed è quindi un ulteriore passo in avanti per la libertà del popolo svizzero.
Bisogna quindi votare SI all’iniziativa dell’ASNI per far si che la Svizzera possa essere finalmente libera da ogni ricatto e da ogni diktat e dimostrare così, soprattutto all’Unione Europea, che la sovranità della Svizzera appartiene al popolo!

Rodolfo Pulino