Il candidato dei Fratelli musulmani Mohamed Morsi ha vinto le elezioni presidenziali in Egitto. Lo ha annunciato domenica la commissione elettorale, una settimana dopo il voto.
Il primo presidente eletto democraticamente non potrà esercitare il suo potere di fronte al Consiglio supremo delle forze armate, deplorano alcuni commentatori. Altri ritengono che il potere militare bilancerà le forze religiose
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L’islamista moderato Mohamed Morsi è il primo presidente eletto liberamente in Egitto. Il quotidiano belga Le Soir non vede una vittoria della democrazia nel risultato delle elezioni presidenziali : “Abbiamo assistito in diretta al trionfo della democrazia egiziana dopo la rivolta del 2011? Purtroppo no. Solo a una mascherata.
I giudici, soprattutto quelli della Corte costituzionale, tutti nominati dall’ex presidente Hosni Moubarak, hanno preso decisioni gravi. La principale è quella della dissoluzione del primo Parlamento eletto democraticamente.
I militari hanno colto l’occasione di accaparrarsi tutto il potere. Che farà Morsi del regalo avvelenato che è la presidenza dell’Egitto? Si può pensare che cercherà di mettere in piedi un governo d’unione, ma rischia di essere sabotato dallo Stato profondo, come si usa dire in Egitto : i servizi segreti, l’esercito, la burocrazia, tutti volti a portarlo alla disfatta.”

Il nuovo presidente egiziano è il Fratello musulmano Mohamed Morsi. Ma nelle retrovie è sempre il potere militare che decide le mosse, il che in un primo tempo è positivo per le forze secolari, scrive il quotidiano austriaco Die Presse : “Il potere militare sembra manifestamente determinato a non dare il via libera agli islamisti […] Un simile sbarramento contro la presa di potere islamista va bene sino a quando i diritti dei laici non sono iscritti nella Costituzione.
Ai Fratelli musulmani va data una possibilità, pur senza consegnare loro lo Stato su un piatto d’argento. E’ l’unica ragione che giustifica una funzione politica transitoria dell’esercito, almeno sino a quando i diritti democratici per la libertà verranno iscritti costituzionalmente. Sarebbe però ingenuo credere che l’esercito non abbia progetti per il futuro.”