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Alexandre Müller, membro dell’UDC zurighese, ha commentato su Twitter il processo di un musulmano favorevole all’utilizzo della violenza sulle donne : “Avremmo forse bisogno di una nuova Notte dei cristalli, questa volta contro le moschee.”

L’UDC ha chiesto l’esclusione di Müller e il suo datore di lavoro lo ha licenziato. E’ una fortuna che la comunità virtuale sanzioni immediatamente questi passi falsi, scrive il quotidiano Neue Zürcher Zeitung : “Se una volta si commentava tra amici al bar, oggi se ci si esprime su Internet si corre il rischio di diventare pubblicamente persona non grata.
I social network rinforzano il controllo sociale. E’ evidente che Internet permette di celare la propria identità facilmente, di lanciare false piste e di causare in maniera anonima gravi danni a terzi. Ma se senza equivoci un sospetto diventa realtà e che ci si trova a essere l’autore di un’informazione offensiva o razzista, non vi è più alcuna scusa.
Le conseguenze sono spesso gravi, perchè la sfera virtuale non conosce la pietà. Pur moderna e determinata che sia, tratta in maniera arcaica chi si comporta in maniera sbagliata. E’ solo in questo modo che certi utenti ritrovano la ragione.”