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Quel che era nell’aria si è avverato: un Consiglio federale pavido ha ceduto alle pressioni delle associazioni automobilistiche e si è pronunciato a favore del raddoppio del Gottardo.

L’ATA (Associazione traffico e ambiente) non può accettare questa decisione. Insieme ai suoi partner politici si batterà decisamente contro la realizzazione di un secondo tubo autostradale al Gottardo e valuterà il lancio d’un referendum.

Il mito del Gottardo raggiunge nuove vette: il Consiglio federale inverte la rotta e ora si pronuncia a favore del raddoppio del tunnel autostradale. Cerca purtroppo anche di trarre in inganno il popolo. Sarebbe ingenuo credere che dopo il risanamento entrambi i tubi sarebbero usati su una sola corsia. Già oggi vi sono tratti autostradali dove la corsia di soccorso è stata aperta al traffico.
Non ci vorrà molto prima che questa richiesta si faccia sentire anche al Gottardo.
«La decisione del Consiglio federale è una catastrofe per la politica dei trasporti e per il trasferimento strada/ferrovia», afferma la Presidente dell’ATA Franziska Teuscher. È anche un segnale fatale nei confronti dell’Unione europea.

Contrariamente a quanto afferma il Consiglio federale, un secondo tubo non è neppure necessario per ragioni di sicurezza. Dopo il tragico incidente con incendio del 2001 sono state adottate misure che hanno migliorato sostanzialmente la sicurezza nella galleria esistente.
Il numero degli incidenti è sceso a un quinto del livello precedente. Anche l’Ufficio per la prevenzione degli infortuni (upi) è giunto alla conclusione che un secondo tubo non aumenta significativamente la sicurezza.
Insieme alle altre associazioni ambientaliste e dei trasporti l’ATA si batterà con ogni mezzo democratico contro il raddoppio del Gottardo e valuterà il lancio di un referendum.
Un secondo tubo al Gottardo non porterà altro che svantaggi: è un invito agli automobilisti e ai camionisti europei ad attraversare il nostro paese, lasciandosi dietro emissioni di CO2 e inquinanti dell’aria, il cui livello è destinato a salire ulteriormente.
In tempi di cambiamenti climatici e di picco del petrolio questa prospettiva è semplicemente irresponsabile.

Il raddoppio del Gottardo è contrario alla volontà popolare e sabota il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia. Il popolo svizzero ha più volte respinto in votazione la realizzazione di un secondo tubo autostradale.
Nell’ultimo sondaggio dell’Iniziativa delle Alpi, il 79% degli interrogati si è detto contrario. Così si è anche espresso in votazione il Canton Uri nel maggio del 2011.
Il raddoppio del Gottardo avrebbe anche pesanti conseguenze finanziarie: un secondo tubo verrebbe a costare almeno 2 miliardi di franchi – oltre ai 650 fino a 890 milioni necessari per il risanamento della galleria esistente.
Queste cifre evidenziano quali siano in realtà gli interessi in gioco. La costruzione di un secondo tubo autostradale al Gottardo è un grasso boccone che il settore delle costruzioni non vuole lasciarsi sfuggire.
L’ATA è convinta che con treni navetta per i camion e per le auto (autostrada viaggiante) il periodo del risanamento può essere gestito al meglio. Questa variante costa anche un miliardo di franchi di meno e non porta a un aumento del traffico.