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Nove delle più grandi banche mondiali debbono presentare al più presto al governo statunitense dei piani che illustrino in quale modo – nel caso di un crac – possano essere liquidate.

La misura fa parte di una strategia del governo volta a impedire che l’eventuale collasso di una “Too big to fail” provochi un danno tanto grande da minacciare la stabilità del sistema.
Gli istituti con più di 250 miliardi di dollari di valori patrimoniali al di fuori delle operazioni bancarie dovranno presentare entro fine giugno i cosiddetti “testamenti bancari”, cioè piani di liquidazione consistenti presumibilmente in migliaia di pagine.
Le autorità di sorveglianza decideranno poi se tali piani sono degni di fiducia.

Nei “testamenti bancari” vengono individuati i rapporti legali tra i vari settori di una grande banca, le sue necessità di finanziamento e i suoi principali collaboratori.
Inoltre in essi si indica in qual modo nel caso di un crollo i valori patrimoniali possano essere quotati e quali attivi possano essere venduti al fine di procacciare liquidità. I testamenti, riassunti in forma breve, potranno essere pubblicati, al fine di illustrare alla clientela le strategie generali di ciascuna banca.

Parecchi testamenti non sono stati ancora presentati
Jerry Dubrowski, portavoce della Bank of America e Karyna Byrne dell’UBS hanno dichiarato che le loro rispettive banche non hanno ancora consegnato i testamenti all’autorità.
I portavoce di altre importanti banche come Citigroup, JP Morgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Barclays, Deutsche Bank e Credit Suisse non hanno voluto prendere posizione.
Le banche più piccole hanno ancora un anno di tempo per ottemperare ai loro obblighi.

“Sto cercando invano un investitore pronto a credere che questi testamenti funzioneranno – dichiara l’analista Mike Mayo in tono sarcastico – Se lei ne conosce uno che ha fiducia nel testamento di una banca che pesa 2000 miliardi di dollari, me lo presenti, sarà un vero piacere”.

(Fonte : Cash.ch)