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I ministri delle Finanze europei sono riuniti da lunedì a Bruxelles per elaborare le decisioni prese all’ultimo summit UE. Si sono accordati sui punti chiave degli aiuti da concedere alle banche spagnole e misure di favoreggiamento dovrebbero intervenire a favore di Grecia e Cipro. Misure che non possono sostituire l’austerità, sottolineano i commentatori, i quali deplorano che l’Eurogruppo respinga ulteriormente la soluzione della crisi.

Il programma di aiuto alle banche spagnole di 100 miliardi di euro sul quale i ministri delle Finanze europei si sono accordati lunedì è ragionevole, scrive il settimanale austriaco Profil, ricordando che nel 2009 diverse banche tedesche erano state ricapitalizzate per miliardi di euro : “Nel 2009 invece le banche spagnole non avevano bisogno di aiuto perchè non avevano acquistato titoli americani a rischio […] Che le banche spagnole importanti per il sistema ricevano sovvenzioni europee obiettivamente è altrettanto giustificato dagli aiuti versati tre anni fa alle banche tedesche. Se si considera la Zona euro come un’entità economica, non può essere altrimenti.”

Malgrado la prima rata immediata di 30 miliardi di euro versata alle banche spagnole, il tasso d’interesse delle obbligazioni di Stato del paese raggiungeva lunedì un livello record, oltre il 7%. Sempre lunedì, per le sue obbligazioni di Stato la Germania ha beneficiato lo stesso giorno di interessi negativi.
Con ogni evidenza la crisi non nuoce a tutti, analizza il quotiando economico italiano Il Sole 24 Ore : “Nei giorni trascorsi tra l’ultimo summit europeo a Bruxelles e l’incontro di lunedì dei ministri delle Finanze europei, i mercati sono passati all’offensiva.
In effetti i segnali positivi e gli incoraggiamenti da parte dei capi di governo sui temi dell’unione bancaria, della ricapitalizzazione delle banche, della BCE, dell’Autorità bancaria e del fondo di salvataggio sono stati annientati appena sono giunte le obiezioni di Finlandia, Paesi Bassi e Germania. Inoltre i summit a ripetizione hanno delle ripercussioni negative. Invece di concretizzare le decisioni prese dai capi di governo, l’Eurogruppo annuncia un nuovo summit il 20 luglio e uno il 25. La crescente confusione alimenta i dubbi circa la capacità dell’Unione europea di sormontare la crisi restando unita.”