Di fatto sono le tre le guerre che si combattono in Siria, constata il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung : “All’inizio vi è stato il conflitto generato dalla lotta di un dittatore, Bachar al Assad, contro quelle frange della popolazione che si battevano per la libertà e il riconoscimento.
… La seconda guerra si svolge tra le etnie siriane e i gruppi religiosi. La maggioranza dei sunniti si oppone alle minoranze che sostengono lo Stato siriano degli alaouiti, dei cristiani e dei sciiti.
… Al di là delle frontiere della Siria si volge il grande braccio di ferro geostrategico, il cui esito è deciso dalla guerra civile.
Al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Washington e l’Europa affontano Mosca e Pechino nell’ambito di un assurdo risveglio della Guerra fredda.
I sauditi, i qatari e i turchi si posizionano con gli Stati Uniti e Israele contro l’Iran, che si atteggia a potenza nucleare.
In questo modo conferiscono una dimensione internazionale all’eterno conflitto tra sunniti e sciiti sulla supremazia regionale nel Medio Oriente.”