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La filiale di New York della banca britannica Standard Chartered è accusata dalle autorità dello Stato di aver trattato segretamente con l’Iran per transazioni pari a 250 miliardi di dollari.

Un’autorità di regolamentazione dello Stato di New York ha accusato lunedì la banca SCB Standard Chartered di aver dissimulato transazioni per circa 250 miliardi di dollari con l’Iran, paese colpito da embarghi commerciali e finanziari a causa della sua politica di sviluppo dell’energia nucleare.

“Per almeno dieci anni – afferma il Dipartimento dei Servizi finanziari di New York – SCB ha ricevuto dal governo iraniano commissioni per il valore di decine di milioni di dollari. Così facendo ha esposto il sistema finanziario americano ai terroristi, ai trafficanti di armi e ai regimi corrotti.”
L’autorità americana ha precisato che basa le sue accuse su oltre 30’000 pagine di documenti, inclusi e-mail che descrivono infrazioni deliberate alle leggi vigenti.

I vertici di Standard Chartered hanno annunciato che contesteranno le accuse e che si opporranno alla revoca d’esercizio nello Stato di New York.
L’effetto sul mercato azionario è stato pesante: l’azione di Standard Chartered è crollata del 18,42%.