Negli ultimi 12 mesi, la Svizzera ha creato 40 milioni di utili dai suoi circa 110 miliardi di franchi di debito pubblico.

L’annuncio è stato confermato al TG delle 20h00 dal portavoce del Dipartimento federale delle Finanze, Philipp Rohr, il quale ha spiegato come per i prestiti a breve termine la Svizzera chieda tassi negativi pari al 1%.
40 milioni di franchi di utile sembrano salvare la Svizzera, stando a questa “sensazionale” notizia, ma sono niente se comparati al rischio sulle centinaia di miliardi di euro acquistati dalla Banca Nazionale Svizzera per arginare la sopravvalutazione della moneta elvetica.

Un rischio del quale si evita di parlare, ma che esiste perchè non è remota la possibilità che l’euro perda valore per la guerra che gli Stati Uniti stanno conducendo contro la moneta unica.
Un guerra condotta da Washington pur sapendo che se l’euro viene sconfitto, il conseguente disastro coinvolgerà anche il dollaro americano e a vincere saranno le monete dei paesi del BRIC, Brasile, Russia, India e Cina, con quest’ultima che avrà le porte spalancate per dominare il mondo.

Ora si parla di un utile di 40 milioni per dire che tutto va bene. Invece non va bene per niente.
La Svizzera ha certo una marcia in più rispetto ai disastrati paesi della Zona euro, ma sta soffrendo a causa dello sfruttamento delle grandi banche, che proprio con il beneplacito della BNS dissanguano le finanze pubbliche.
E’ evidente che l’apparato marketing di chi conclude benefici a scapito del benessere della Svizzera si avvale della solerte collaborazione di quei mezzi che dovrebbero essere indipendenti, ma che sembrano esserlo sempre meno : i telegiornali.

B. Ravelli