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La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati ritiene non si debba tagliare l’aiuto sociale ai richiedenti l’asilo.

Chiesta dal Nazionale, la fine dell’aiuto sociale ai richiedenti l’asilo non piace alla Commissione del Consiglio degli Stati, che non intende ancorarla alla revisione della legge sull’asilo. Al plenum viene proposta la via del compromesso.
I richiedenti l’asilo che si comportano correttamente devono continuare a beneficiare di questo aiuto, mentre chi ha commesso atti criminali o contrari alla legge sarebbe penalizzato da una riduzione o da una soppressione dei mezzi attribuiti, ha commentato Robert Cramer (Verdi/GE), presidente della Commissione preparatoria, lunedì sera in conferenza stampa.

Questa possibilità già esiste nella legge ma in una formulazione non vincolante, ha precisato Cramer. In futuro la sanzione pecuniaria diventerebbe obbligatoria per tutti coloro che hanno infranto la legge o le sue procedure.
La proposta, largamente sostenuta dalla Commissione, permette di tener conto dei richiami dei cantoni e dei comuni, attivi nel lavoro con i richiedenti l’asilo, ha proseguito Cramer. Ma risponde anche alle paure della popolazione, che si sono fatte evidenti attraverso la decisione del Consiglio Nazionale di interrompere l’aiuto sociale.
La Commissione ha voluto marcare come l’aiuto sociale non sia un regalo ai richiedenti e fare la distinzione tra criminali e persone oneste.
Del resto, le prestazioni sociali attribuite ai richiedenti sono in media del 30% inferiori a quelle dei residenti in Svizzera che beneficiano dell’aiuto ordinario, ha indicato Cramer. Questa distinzione va mantenuta.

(Fonte : Le Nouvelliste.ch)