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Il comportamento del Consiglio federale riguardo alle condizioni della consegna agli Stati Uniti dei dati di 10mila impiegati di diverse banche svizzere non deve lasciare indifferenti, commenta Yves Petignat sul quotidiano romando Le Temps : “ Il governo ha reso nota la sua risposta all’interpellanza del Consigliere nazionale UDC Caspar Baader sulla consegna alle autorità statunitensi dei dati non criptati degli impiegati di diverse banche svizzere. Una risposta di un cinismo estremo.”

“Il Consiglio federale – scrive Petignat – ricorda che anche se ha autorizzato la trasmissione dei dati bancari agli Stati Uniti, inclusi i nomi degli impiegati di banca che avevano avuto relazioni con clienti americani “è compito delle banche proteggere i loro ex e attuali collaboratori, trattando i dati in maniera conforme al diritto vigente.
Sta a loro decidere se i loro impiegati devono essere informati o meno circa la trasmissione dei dati che li riguardano. […] Gli impiegati delle banche hanno la possibilità di sporgere denuncia contro le banche coinvolte, qualora ritengano che i dati che li riguardano sono stati trasmessi illegalmente agli Stati Uniti.”

La risposta porta la data del 22 agosto. Il 16 agosto, circa una settimana prima, il Ministero pubblico della Confederazione classava la denuncia di un ex responsabile dei servizi giuridici della filiale ginevrina della banca HSBC contro il suo datore di lavoro e anche contro il Consiglio federale, perché questi aveva autorizzato la HSBC a trasmettere agli Stati Uniti i nomi dei suoi impiegati che avevano avuto contatti con clienti americani.
Quando il 22 agosto aveva emesso la sua risposta, il Consiglio federale doveva dunque sapere che nessuna denuncia contro la sua decisione o contro le banche veniva accettata dal Ministero pubblico della Confederazione.
E’ una grave mancanza di lealtà e verso la verità dei fatti. Anche se di fronte alla giustizia civile sono pendenti altre cause.

Quando Eveline Widmer-Schlumpf riceve i rappresentanti delle banche, il 24 agosto, due giorni dopo aver risposto a Caspar Baader, assicura loro che si impegnerà per proteggere i loro interessi.
Non è quello che ha scritto nella risposta all’interpellanza di Baader, una risposta dove il Consiglio federale gioca a fare Ponzio Pilato.
E’ scioccante vedere l’indifferenza del Consiglio federale verso la sorte che potrebbe toccare ai collaboratori delle banche coinvolte nella vicenda.
Di fronte alle prerogative finanziarie e strategiche della piazza finanziaria svizzera, agli occhi di Eveline Widmer-Schlumpf, il semplice cittadino è ben poca cosa.
Che fa il Consiglio federale dell’articolo 2 della Costituzione federale : “La Confederazione svizzera protegge la libertà e i diritti del popolo e assicura l’indipendenza e la sicurezza del paese”? E dell’articolo 9 : “Ogni persona ha il diritto di essere trattata dagli organi dello Stato senza arbitrio e in maniera conforme alle regole della buona fede”?