La presa di posizione di Quadri suona severa ma piace e conforta, perché si colloca all’opposto di ciò che potremmo chiamare la “partitocrazia spartitrice e lottizzatrice” con i suoi piccoli e furbeschi baratti. Riguardo al turismo Lorenzo mi ha detto recentemente: “Lugano dà 1,3 milioni in cambio di nulla”. [fdm]
Tentare di far credere che sulla futura organizzazione del turismo in Ticino sia “scoppiata la pace” a seguito dell’incontro di giovedì tra rappresentanti dei CdA dei due principali enti regionali, quello del Locarnese e quello del Luganese, e la direzione del DFE, è ampiamente fuorviante. Anche perché il problema non è di guerra o di pace. Il problema è che la proposta di riforma che stava per uscire dalla “cucina” del DFE e dell’ETT non era accettabile ed, ovviamente, continua a non essere accettabile anche dopo l’incontro di giovedì.
Su questo punto non è cambiata una virgola. Il direttore della Divisione dell’economia Stefano Rizzi, intervistato sulla Regione in merito all’incontro, ha detto: «non abbiamo discusso di temi, ma di metodo di lavoro». Appunto. Perché sui temi nulla è finora cambiato. Non si tratta di animosità tra le parti, semplicemente le proposte sul tavolo non andavano e non vanno bene. Da qui l’intervento deciso di luglio dei due principali enti regionali, che hanno intimato lo stop. Ottenendolo.
Gli enti in questione non si sono prodotti in retromarce di alcun genere; questo lo diciamo a titolo preventivo prima che qualcuno pensi bene di prodursi in commenti mistificatori. Adesso sta ai due enti principali portare un proprio documento di lavoro sul nuovo assetto del turismo cantonale. Che deve essere incentrato su alcuni punti cardine. Come ad esempio:
– l’attribuzione alle destinazioni di maggiori risorse e maggiore autonomia;
– la chiara volontà di valorizzare quelli che sono i marchi internazionali forti (Locarno, Ascona, Lugano) che sarebbe deleterio diluire in un marchio Ticino turisticamente inesistente;
– una concezione professionalizzata e spoliticizzata di Ticino Turismo. Quest’ultimo deve passare da una gestione di tipo politico incentrata sull’ “un contentino a me e uno a te indipendentemente dai risultati”, ad una di tipo aziendale impostata sul sostegno a quei progetti che sono validi ed efficaci.
Da una filosofia molto cantonticinese del “livellamento verso il basso” secondo cui chi (regioni, comuni, anche individui) va “troppo in fretta” deve venire rallentato ed ostacolato per non “creare eccessive disparità”(?) ad una che preveda la valorizzazione dei poli trainanti, che devono essere messi nella condizione di tirare il carro a beneficio anche di più è più debole. In questo sta il vero cambiamento di paradigma. Perché non c’è scritto da nessuna parte che l’incontestato sostegno alle regioni di montagna deve passare per il freno a quelle urbane e lacustri.
Soprattutto, di Ticino turismo vanno ripensati i compiti. L’Ente cantonale, oltre che del coordinamento, del sostegno alle regioni più “deboli” e dell’osservatorio, deve funzionare sul modello dell’agenzia che eroga, su mandato, servizi efficaci e professionali a chi li richiede. Senza che le singole destinazioni – peraltro, nel Sopraceneri, ancora tutte da creare – siano costrette a rivolgersi all’ente cantonale per delegare compiti che saprebbero svolgere in casa con maggiore efficacia, e per travasare risorse che sarebbero in grado di gestire meglio.
Va da sé che se i compiti dell’ente cantonale cambiano, deve cambiare anche l’organigramma. E qui rischia di cascare l’asino. Se il punto di partenza della riforma di legge è quello di garantire che tutti quanti hanno oggi una sedia continuino ad averla anche domani, la riforma non potrà che abortire. Quindi tanto vale chiudere bottega subito.
Infine, quale ciliegina sulla torta e a ulteriore dimostrazione che qualcosa in quel di Ticino turismo ciurla nel manico, si rileva che TT, nella sua homepage, è riuscito a dimenticarsi di segnalare il festival Blues to bop a Lugano. E sì che c’è da quasi 25 anni.
Lorenzo Quadri
Municipale di Lugano
Capodicastero Turismo
(076 406 15 06)