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Se anche il Consiglio degli Stati darà il benestare, i poliziotti potranno ricorrere a false identità per catturare i criminali. Lunedì il Consiglio nazionale ha approvato, con 161 voti contro 2, una revisione del codice di procedura penale.

La revisione è stata elaborata a seguito di una decisione del Tribunale federale che aveva giudicata illegale un’azione di sorveglianza condotta dalla polizia di Zurigo.
Con l’alias «manuela_13» la polizia era entrata in contatto su Internet con un uomo di 26 anni che pensava di chattare con una minorenne.
La revisione della legge crea una base legale per le ricerche segrete, dove gli inquirenti non fanno che dissimulare la loro funzione. Meno intrusive, queste ricerche potranno essere ordinate solamente se i sospetti lasciano presagire un crimine o un delitto.
Le ricerche segrete non potranno essere condotte a titolo preventivo. Con 86 voti contro 78, la maggioranza si è opposta, soprattutto a causa della divisione delle competenze tra Confederazione e cantoni.