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Contrariamente al Nazionale, il Consiglio degli Stati rifiuta di sopprimere l’aiuto sociale per i richiedenti l’asilo. Per la maggioranza dei deputati, coloro che si comportano correttamente devono continuare a essere aiutati.

Con 33 voti contro 9 il Consiglio degli Stati ha rifiutato mercoledì di seguire il Consiglio Nazionale nella revisione della legge sull’asilo.
Il Consiglio Nazionale aveva generato discussioni con la sua decisione di attribuire ai richiedenti l’asilo unicamente l’aiuto d’urgenza – 8 franchi al giorno.
Al Consiglio degli Stati, la maggioranza ritiene che un simile passo, eccessivo, rischia di generare ancor più problemi.
La Camera dei cantoni ha preferito la via del compromesso : i richiedenti l’asilo che si comportano correttamente devono continuare a ricevere l’aiuto sociale.
Per contro, chi commette atti criminali o illegali va penalizzato con una riduzione o con la soppressione dei mezzi attribuiti.
Questa possibilità esiste già ma in una formula non vincolante. In futuro, la sanzione pecuniaria diverrà obbligatoria per tutti coloro che si comportano male.
Per rispondere alle critiche della popolazione, il Consiglio degli Stati precisa che l’aiuto sociale accordato ai richiedenti l’asilo è inferiore a quello attribuito ai residenti svizzeri.

Per il resto, la revisione punta soprattutto a accelerare le procedure e a limitare il numero delle domande d’asilo. Il Consiglio degli Stati si è largamente allineato con il Nazionale. I ricorsi diverranno più difficili con termini di trattamento delle pratiche più corti.
Da fine settembre, la diserzione non sarà più considerata un motivo per fare domanda d’asilo. Una misura che colpisce soprattutto i richiedenti dell’Eritrea, i quali motivano la domanda d’asilo proprio con la diserzione dalle fila dell’esercito nel loro paese.
Per contro – ha detto la Consigliera federale Simonetta Sommaruga – i richiedenti l’asilo che vengono maltrattati per aver disertato continueranno a essere accolti in Svizzera.