L’imprenditore italo-egiziano Youssef Nada è stato confinato per diversi anni nell’enclave di Campione d’Italia, per il sospetto di finanziare e sostenere movimenti di terroristi islamici. Lui si è sempre proclamato innocente. L’istanza di Strasburgo gli dà ragione.


Mercoledì Nada ha vinto il processo contro la Svizzera. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha statuito che le autorità svizzere hanno violato i suoi diritti inerenti la sfera privata.
Il divieto di lasciare Campione d’Italia ha infatti reso difficile l’esercizio della sua professione e del suo diritto di avere contatti con persone residenti all’esterno dell’enclave.

La Corte ha anche evidenziato l’aspetto medico. Nato nel 1931, Youssef Nada ha problemi di salute. In diverse occasioni l’Ufficio federale delle migrazioni gli aveva rifiutato deroghe che gli avrebbero permesso di viaggiare per motivi medici.
I giudici europei ammettono che con altri Stati la Svizzera ha operato sforzi considerevoli che dopo qualche anno hanno portato a un miglioramento del regime restrittivo delle sanzioni. Ritengono tuttavia che non abbia sufficientemente tenuto conto delle specifiche di questo caso, soprattutto la situazione geografica particolare di Campione d’Italia, la durata considerevole delle misure inflitte e la nazionalità, l’età e lo stato di salute di Youssef Nada.

Se da un lato Nada aveva potuto rivolgersi alle autorità giudiziarie svizzere per ottenere lo stralcio del suo nome dalla lista nera del terrorismo, il Tribunale federale aveva ritenuto che le sanzioni non potevano essere tolte, perchè la questione era di competenza di un diverso organo istruttorio.
Di conseguenza, non solo la Svizzera ha violato il diritto di Nada alla protezione della sua vita privata e famigliare, ma anche il suo diritto di beneficiare di un ricorso effettivo.
A titolo di risarcimento danni, la Confederazione dovrà versare all’imprenditore 30’000 euro.

Sospettato di aver aiutato a finanziare gli attentati dell’11 settembre 2001 tramite la sua società Al-Taqwa, con sede al Lugano, Youssef Nada aveva beneficiato nel 2005 di una decisione di non luogo a procedere.
Aveva però dovuto aspettare ancora quattro anni prima che il suo nome venisse tolto dalla lista nera del terrorismo e potesse ritrovare libertà di movimento.

(Fonte : Le Temps.ch)