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Il mondo contadino è parte e si riconosce nell’organizzazione cantonale. Essendo parte di un sistema, qualsiasi progetto che si realizza esplica prima o poi delle conseguenze su tutti. Il modello in cui ognuno ha uno spazio vitale nel quale ha autonomia è sorpassato.
Come politico e come Segretario agricolo mi occupo da tempo di pianificazione se-guendo vari progetti, tra cui quello del semisvincolo, tema di carattere urbano.
L’atteggiamento di fondo è volto a creare benessere a tutti e per tutti con un’attenta ponderazione dei valori in campo e nessuna preclusione nei confronti del progresso, dell’innovazione e di lungimiranza.
A livello pianificatorio la visione del Cantone è legata al concetto di “Città Ticino”, ad un unico insieme integrato.

La votazione sul semisvincolo non è un tema isolato, bensì cantonale e mette alla prova la maturità della nostra organizzazione politica cantonale e quindi della nostra popolazione.
Siamo chiamati ad esprimerci su di una piccola opera del Piano dei trasporti del Bellinzonese, un tassello della mobilità coordinata. Il concetto di mobilità coordinata cerca di migliorare la mobilità tenendo in considerazione tutti i tipi di mobilità presenti.
E` quindi sbagliato se il semisvincolo venisse identificato unicamente quale opera a favore delle auto. In questo caso si tratta di un intervento strutturale ridotto con effetti concreti ed immediati.
Penso al risanamento dell’attuale strada cantonale Giubiasco-Bellinzona, che permetterà di implementare una linea di bus efficace, alla sostituzione dei posteggi a lunga durata in centro città con quelli del nuovo park & ride e alla nuova passerella ciclabile e pedonale (quarta passerella tra Gnosca e Sementina).
Si favorirà pertanto sia la mobilità privata che quella pubblica e anche la mobilità lenta.

Questo progetto come tanti altri progetti legati alla mobilità, prima di arrivare allo “scoglio” della votazione popolare hanno già necessitato di una decina di anni di lavori e quasi altrettanti ne sono necessari per la loro messa in funzione.
Questi sono i tempi realistici quando si parla di opere legate alla mobilità. Per recarci da sud verso il bellinzonese e all’interno di esso, non sono pronte alternative tempisticamente accettabili volte a migliorare la situazione.
Bocciare questo progetto oltre a bocciare un’opera coordinata significa anche voler lasciare la situazione per parecchi anni allo stato attuale.
Al momento non abbiamo la prova che altre soluzioni porteranno altrettanti benefici ai diversi tipi di utenti come quella del semisvincolo. Non abbiamo progetti alternativi maturi e per averli bisognerà attendere almeno un decennio.
Con queste osservazioni non è mia intenzione imporre qualcosa ma riportare la discussione ad un necessario sano realismo da Chiasso ad Airolo.

Noi contadini creiamo paesaggio, prodotti agroalimentari di prossimità e tradizione, e se un sistema di mobilità cantonale coordinato ed efficiente permetterà ai nostri cittadini e turisti di risparmiare tempo sicuramente potranno apprezzare maggiormente anche quanto viene da noi prodotto.

Cleto Ferrari,
Granconsigliere della Lega e segretario agricolo cantonale