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Il Consiglio nazionale rinforza le sanzioni in materia di manipolazione finanziaria. Questo potrebbe costare caro ai contravventori, che rischiano ora sino a 10 milioni di franchi d’ammenda e sino a cinque anni di carcere.

Le manipolazioni in Borsa verranno considerata alla stregua di crimini e non più come semplici delitti. Il Consiglio nazionale ha finalizzato martedì l’inasprimento della legge sulla Borsa. L’ultima divergenza è stata eliminata con 116 voti contro 51.
Con questa revisione di legge, tutti gli attori della piazza finanziaria potranno essere perseguiti per manipolazione del corso borsistico. Responsabili non saranno più le autorità cantonali ma il Ministero pubblico della Confederazione.

Per manipolazioni vietate s’intendono operazioni fittizie o transazioni reali a carattere manipolatorio. Il loro divieto a tutti gli attori del mercato allargherà le competenze dell’Autorità federale di sorveglianza dei mercati finanziari (Finma).
La Finma eserciterà una sorveglianza parziale dei fondi speculativi o degli investitori privati. In caso di sospetto fondato, la Finma potrà sospendere l’esercizio del diritto di voto e proibire nuovi acquisti.
Se viene violato l’obbligo di dichiarazione di partecipazioni, la Finma potrà confiscare eventuali guadagni, anche a organizzazioni che sin qui non erano sottoposte al suo controllo.
Queste disposizioni vengono applicate anche alle partecipazioni di società la cui sede si trova all’estero. Sarà sufficiente che una parte dei titoli sia quotata a titolo principale in Svizzera.