L’esercito siriano è sospettato di aver testato sistemi missilistici per armi chimiche, alla fine di agosto.
I test avrebbero avuto luogo nel centro di ricerca delle armi chimiche di Safira. Un’informazione confermata da numerosi testimoni al giornale tedesco Der Spiegel. Ufficiali iraniani sarebbero giunti a Safira per partecipare ai test, secondo le dichiarazioni dei testimoni.
Il centro di Safira (nella foto) è il più avanzato del paese per quanto riguarda gli esperimenti con armi chimiche. Ufficialmente è noto come “centro di ricerche scientifiche”.
Vi lavorano scienziati iraniani e nord coreani. Stando alle agenzie occidentali, a Safira sono prodotte armi chimiche quali il sarin e il tabun.
Nel corso degli ultimi mesi, le guardie del centro sono state sostituite da un centinaio di soldati appartenenti alle truppe d’élite dell’esercito siriano. Inoltre, ingenti scorte di carburante sono state immagazzinate nei depositi per garantire il funzionamento dei macchinari del centro nel caso di un attacco militare.
Il regime siriano non ha mai nascosto che farà ricorso alle armi chimiche contro la popolazione e i guerriglieri ribelli, qualora la situazione dovesse mostrarsi disperata.
Tra le prime città a essere bombardate vi sarà Aleppo, dove si concentra il maggior numero di ribelli e dove da mesi la guerra tra gli insorti e le truppe del regime causa centinaia di morti e di feriti, senza lasciar intravvedere alcuna via d’uscita.