L’on. Roberto Badaracco, granconsigliere e consigliere comunale a Lugano, si esprime sull'”esercizio di democrazia” del PLRT, che ha “osato” affidare la scelta del suo nuovo presidente a una votazione aleatoria nelle mani di oltre 700 delegati. Ticinolive lo ringrazia per il suo meditato e impegnato contributo.


Ticinolive Lo schema sembrava sicuro. Al primo turno viene eliminato Morisoli. Al secondo Pini, incamerando il grosso dei voti di Morisoli, batte Cattaneo. Ma Cattaneo ha vinto. Come mai?

Roberto Badaracco Era molto difficile conoscere le preferenze personali dei delegati, al di là di certi ordini di scuderia e delle facili etichette che si continuano ad incollare a chi opera sul fronte. Affermare che abbia veramente vinto la democrazia non è un’iperbole. Quanti altri partiti avrebbero osato un tale esercizio? Ben pochi per varie ragioni. Il cittadino sa che esiste un partito in Ticino, il PLR, che arrischia un’operazione non facile e si mette in gioco fino in fondo. Le pare poca cosa? La vittoria di Cattaneo dimostra la non esistenza di schemi predefiniti o di piani A o B preventivamente concertati. A ben guardare alla fine sono stati decisivi solo 6 delegati, un’inezia sui 734 presenti. Inoltre hanno pesato alcuni altri fattori difficilmente ponderabili in anticipo. Su 816 delegati formali del Congresso ne mancavano una novantina. Al momento del voto decisivo (2° turno) sono risultate 10 schede bianche e 6 nulle, ovvero 16 voti che avrebbero potuto fare la differenza a favore di uno o dell’altro candidato, modificandone l’esito. Tante volte è il destino ad avere l’ultima parola, che piaccia o meno! Ritengo troppo semplicistico – a sentire i commenti di queste prime ore – dipingere la vittoria di Cattaneo come la conquista del timone da parte della corrente liberale o peggio l’evidenza di nuove lacerazioni all’interno del partito. Non è proprio così anche se agli avversari fa comodo un PLR diviso fra correnti. Occorre piuttosto leggere questa nomina in contrapposizione agli usuali canoni che vedono il partito diviso in due uniche correnti: i liberali e i radicali. Affermerei invece che i delegati hanno voluto scegliere il vero volto nuovo del partito, la novità, dando un forte segnale per il futuro. E questo non è un male, anzi. Tutti e tre i candidati erano validissimi; il più giovane ha dimostrato di possedere notevoli qualità e la sua carriera politica è solo all’inizio. Alla fine ha prevalso chi appariva forse meglio in grado di iniziare un nuovo corso del partito. Un’osservazione finale: mi fa sorridere chi mostra di essere sorpreso per il risultato estremamente risicato. Lo si sapeva fin dall’inizio. Un simile esercizio democratico avrebbe creato in ogni caso, giustamente, fronti contrapposti. Credere di portare 3 candidati validi ad un Congresso e poi assistere ad un plebiscito sarebbe stata una imperdonabile ingenuità politica. Anzi, sarei stato profondamente deluso se ciò fosse accaduto!

Quanto ha pesato in favore di Rocco Cattaneo il fatto che egli fosse il candidato indicato dalla sezione PLR di Lugano? Quanto ha pesato contro Nicola Pini la vicenda FoxTown?
RB Paradossalmente credo che l’averlo indicato come proprio candidato avrebbe potuto danneggiarlo invece di giovargli. Purtroppo la Lugano-“idiosincrasia” è molto diffusa nel resto del Cantone e si pensa, a torto, che le proposte della città nascondono sicuramente un tranello o un tornaconto a detrimento degli altri. In realtà l’interesse di Lugano a crescere sia economicamente che socialmente va di pari passo con il benessere dell’intero Cantone. A mio parere su Pini la vicenda Fox Town ha influito in minima parte.

Il PLR del 22 settembre 2012 quanto è diverso dal PLR del 10 aprile 2011?
RB Moltissimo. Il 10 aprile ha rappresentato la chiave di volta e una sorta di spartiacque. Con l’uscita di Morisoli dal PLR e lo scioglimento politico di Idea Liberale paradossalmente il partito si è compattato, ha trovato nuovo vigore e voglia di risalire la china e riconquistare nuovi obiettivi, in primis il secondo seggio governativo andato perduto. Tale rinascita è stata confermata dall’ottimo risultato del PLR alle recenti elezioni comunali dell’aprile 2012, addirittura con la conquista della maggioranza assoluta in numerosi comuni e il generale consolidamento delle proprie posizioni. Ora la presidenza Cattaneo potrebbe contribuire ad incrementare ulteriormente questa tendenza. Le elezioni comunali ritardate nell’aprile 2013 in due importanti poli come Lugano e Mendrisio saranno il prossimo ed importantissimo banco di prova per il PLR e l’esito potrebbe influire anche sulle cantonali di due anni dopo. La posta in palio è altissima e il PLR luganese si sta preparando al meglio per questa sfida!

La presidenza Cattaneo saprà recuperare al partito quella parte di consenso di destra liberale che era andato perduto?
RB Il Presidente del PLR deve saper rappresentare l’intero partito e tutte le sue sensibilità. In questo senso non deve e può essere etichettato come liberale o radicale. Sono persuaso che nell’intimo Rocco si senta un perfetto liberale-radicale, come i tanti giovani attivi nel partito oggi senza distinzioni o pregiudizi. A mio parere queste definizioni hanno fatto il loro tempo. Occorre seppellirle per sempre. Conta solo l’approccio ai problemi e la ricerca di soluzioni concrete ed ottimali. L’ideologia e le posizioni preconcette non devono essere fini a se stesse. Se non lo si è ancora capito ritorneremo al passato e ciò sarà un male. Se sapremo invece voltare veramente pagina, vedo ancora possibile il raggiungimento di altri obiettivi ambiziosi per il bene e la crescita dell’intero paese. Le idee e i progetti che Rocco ha in serbo piacciono alla base, la sua persona è molto popolare e raccoglie consensi. Non vedo perché, quale imprenditore di successo e votato al fare, non dovrebbe poter recuperare tanti cittadini che si identificano con un sano sviluppo economico e con la necessità di creare prima ricchezza per poi distribuirla. Tutti dobbiamo lavorare insieme nel PLR, chi con sensibilità più sociali e chi con attitudini maggiormente economiche. Il mio auspicio è che tutti, ma proprio tutti e anche chi non l’ha votato, sapranno accettare la presidenza Cattaneo con serenità e spirito di collaborazione, senza colpi bassi od inutili sgambetti. La conclamata unità del partito deve essere manifestata ogni giorno non tanto con le parole ma soprattutto nei fatti. Se così sarà il partito avrà saputo dimostrare al paese di aver compiuto un ulteriore progresso a vantaggio di tutto il Cantone.

Il partito ha superato il suo momento più critico e, sulla via del recupero, si avvia a riconquistare il primato?
RB Ribadisco la mia risposta alla domanda “Il PLR del 22 settembre 2012 quanto è diverso dal PLR del 10 aprile 2011?”