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Piccola riflessione sull’ennesima puntata di Patti Chiari dedicata alla nostra categoria.

Non volendo assolutamente entrare nel merito della trasmissione, che trovo alquanto superficiale e ipocrita, copia mal riuscita di tutte quelle trasmissioni scandalistiche e sensazionalistiche della vicina penisola, mi piacerebbe sapere se gli autori trovano un morboso piacere a mettere in cattiva luce la nostra categoria.

Abbiamo assistito all’ennesimo attacco vigliacco al settore gastronomico, settore che da lavoro a oltre 22’000 persone, che mantiene innumerevoli famiglie e che crea un indotto ben superiore a tanti altri settori.
Ora, conscio che quello che si è visto non è sicuramente edificante, mi vien da chiedere se la TSI riesce a capire che ognuno in casa propria lavora come meglio crede? E che a fronte di un
libero mercato vi è una selezione naturale ove chi non è serio alla fine “muore”? Così sono le regole ed è giusto che rimanga così.

Perché non prendere sotto la lente la categoria dei pittori, ad esempio? Vi è una giungla di micro imprese di pittura sul territorio. Siamo sicuri che ognuna di loro possiede la macchina per la pulizia degli attrezzi conforme alla legge?
Oppure puliscono i pennelli nello scantinato di casa, inquinando la nostra acqua, risparmiando migliaia di franchi mettendo a repentaglio la nostra salute?
Da che mi risulta nessuna sedia “polverosa” ha mai ucciso migliaia di trote…

L’albergo preso come esempio di sicuro avrà difficoltà ad avere ospiti, farà fatica a far quadrare i conti e molto probabilmente un giorno sarà costretto a chiudere, mentre la parete pitturata dal pittore scorretto risulterà perfetta, di conseguenza lui continuerà ad avere clienti e lavoro, continuando a inquinare la “nostra” acqua indisturbato, visto che la redazione preferisce fare la morale a noi.

Massimo Suter
Gerente Ristorante al Porto Morcote e membro comitato Gastrolugano