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Con i suoi massicci acquisti di obbligazioni di Stato, la Banca nazionale svizzera contribuisce a far scendere il costo dei prestiti nella Zona euro, hanno indicato martedì gli analisti dell’agenzia di rating Standard & Poor’s.

Secondo gli analisti americani, le banche svizzere registrano dall’inizio della crisi del debito nella Zona euro importanti afflussi di denaro provenienti dai paesi periferici dell’Unione monetaria.
Questi afflussi vengono prontamente riciclati dalla Banca nazionale svizzera in obbligazioni di Stato di paesi solidi finanziariamente : Germania, Francia, Austria, Paesi Bassi e Finlandia.

Stando all’agenzia di rating, l’istituto di emissione elvetico ha acquistato nel primo semestre 2012 circa 60 miliardi di euro delle obbligazioni emesse da questi paesi, il che corrisponde al 38% dei deficit che questi cinque paesi hanno cumulato per l’insieme del 2012.
Acquisti che Standard & Poor’s definisce importanti e che permettono di riciclare i soldi provenienti dai paesi periferici in investimenti più solidi nei grandi paesi della Zona euro.

Gli acquisti hanno significativamente contribuito a ridurre i tassi delle obbligazioni emesse dai cinque grandi paesi, che in media sono scesi del 2,15% quest’anno, contro 3,04% nel 2011 (per i tassi a 10 anni).
Questo riciclaggio contribuisce però a esasperare le differenze fra obbligazioni di Stato all’interno della Zona euro, mette in guardia l’agenzia di rating statunitense.