La tendenza a considerare di “serie B” i partiti non di governo
cresce anche fuori dalla RSI



La RSI ha – e non è la prima volta – escluso dalla trasmissione “Democrazia diretta” diffusa in serata di domenica 23 settembre 2012 dalla rete televisiva LA1, allo scopo di commentare l’esito delle votazioni l’UDC e i Verdi, partiti non di governo ma peraltro, proprio per questo, rappresentanti delle non indifferenti forze d’opposizione in Gran Consiglio. Da notare poi che, se non lo è nell’esecutivo cantonale, l’UDC è comunque presente con un suo deputato in Consiglio nazionale. Il suo diritto a un commento, almeno per gli oggetti in votazione federale, sarebbe stato quindi più che legittimo.

Questioni di tempo, ci è stato detto a mo’ di giustificazione, cinquanta minuti di cui dieci per l’introduzione e le domande del conduttore, se si vuole dare un ragionevole spazio di dieci minuti ai partiti, non se ne possono invitare più di quattro. Una giustificazione che non possiamo accettare, in quanto non si stravolge il palinsesto aggiungendo venti minuti a scapito di qualche trasmissione di minore o nulla importanza evitando così di discriminare l’opposizione parlamentare. Da notare poi che, nella fattispecie, su alcuni oggetti in votazione, l’UDC si era schierata direttamente in campagna di voto (per esempio aderendo al comitato contrario alla 13a AVS) e avrebbe gradito esprimersi di fronte ai suoi elettori. Senza dimenticare poi che, sebbene piccola in Ticino, l’UDC è il primo partito a livello nazionale per numero d’elettori.

L’UDC ha a questo riguardo inoltrato un reclamo all’Ombudsman della RSI.
Non è la prima volta che succede, ma adesso il modello si sta esportando anche fuori dalla TV nazionale. Leggiamo nella stampa, infatti, che il neo-eletto presidente del PLRT, Rocco Cattaneo, per inaugurare il suo mandato con un ritorno al dialogo politico, invita a un tavolo di lavoro i soli “partiti di governo”. Se il buongiorno si vede dal mattino, cominciamo proprio bene!

Magnanimamente, si legge nel comunicato, “dopo questo primo incontro tra i partiti, che portano la responsabilità di Governo si potrà estendere la discussione agli altri partiti presenti in Parlamento”. Ma non ha pensato, il neo-presidente che a quel punto i partiti d’opposizione potrebbero anche mandarlo a stendere i panni, visto che negare loro il dialogo durante la prima fase corrisponde all’aperta ammissione di considerarli dei partiti di “serie B” ? Se questo è il nuovo concetto di democrazia adottato dal PLRT, significa che quello di arroganza è invece rimasto quello di sempre.

UDC Ticino