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A New York, durante un incontro del gruppo degli amici della Siria a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Segretaria di Stato Hillary Clinton ha annunciato un nuovo aiuto umanitario di 30 milioni di dollari e 15 milioni di dollari per le forze d’opposizione che si battono contro i soldati del regime di Damasco.

Nella città di Aleppo i ribelli combattono ma segnano progressi di poco conto, mentre le truppe lealiste tengono sotto stretto assedio i quartieri in cui sono trincerati i rivoltosi.
Malgrado gli insorti siano in numero nettamente inferiore e siano meno organizzati in fatto di armamenti, i combattimenti proseguono. Ogni giorno i morti si contano a centinaia.
Washington ha annunciato un nuovo aiuto umanitario e per l’opposizione, escludendo nuovamente la consegna di armi, mentre la ticinese Carla Del Ponte ha raggiunto la commissione d’inchiesta sulla Siria delle Nazioni Unite.
Anche venerdì scorso migliaia di siriani sono scesi nelle strade per manifestare contro il regime di Bachar al-Assad in tutto il paese e hanno chiesto l’unione delle brigate dell’Esercito siriano libero, riferendosi alle rivalità interne che minano la ribellione e all’insorgere di gruppi di rivoltosi radicali autonomi.