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Le forze governative siriane hanno commesso crimini contro l’umanità, sottolinea un recente rapporto della Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite, accusando anche i ribelli di crimini di guerra, seppur in quantità inferiore.

Nel rapporto, la Commissione d’inchiesta, promossa dal Consiglio dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, denuncia crimini contro l’umanità, omicidi, attacchi indiscriminati contro la popolazione civile, torture.
Violazioni commesse nell’ambito della politica di Stato, a indicare il coinvolgimento dei vertici delle forze armate, della sicurezza e del governo.
“Crimini di guerra, omicidi e torture sono stati commessi dai gruppi armati ribelli. Tuttavia, queste violazioni e questi abusi non hanno la stessa gravità, frequenza e dimensione di quelli commessi dalle forze del governo, si legge nel documento.

Quel che accade in Siria è una banalità del massacro, scriveva lo scorso settembre Fay Badrane sul portale d’informazione Huffington Post.fr : “All’inizio della rivoluzione siriana si contava il numero delle persone selvaggiamente uccise dal regime di Bachar Al-Assad. Oggi quel che si conta è il numero dei massacri su vasta scala di cui Al-Assad è responsabile.
In questi ultimi mesi ve ne sono almeno quattro :
– Il 25 maggio a Houla, nella provincia di Homs, 108 persone tra cui 49 bambini erano stati giustiziati dai soldati agli ordini del regime.
– Il 6 giugno, nel villaggio sunnita di Al Koubeir, nella provincia di Hama ; una sessantina di persone erano state uccise dai Chabbiha, le milizie alaouite al soldo del regime.
– Il 12 luglio a Treimsa, nel centro del paese, 150 persone sono state giustiziate dai Chabbiha.
– Il 21 agosto a Darayya, l’esercito lealista ha lanciato una vasta operazione punitiva contro questa località, situata a una decina di chilometri da Damasco. Oltre 300 le persone uccise.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon si è detto “sconvolto da questo crimine spaventoso” e ha chiesto una commissione d’inchiesta internazionale e indipendente. Qua e là capi di Stato hanno espresso indignazione chiedendo che luce sia fatta su questo nuovo dramma.
E poi più niente.
Non vi sarà probabilmente mai un’inchiesta perché dovrebbe essere autorizzata dal regime siriano.
A Darayya il regime ha negato qualsiasi coinvolgimento, pur definendo il massacro un atto di “pulizia” e ha accusato i “ribelli terroristi, mercenari al soldo delle potenze straniere” di essere i responsabili.

Niente è mai nero o bianco ma l’esercito siriano di liberazione, composto di circa 60’000 combattenti e dotato di armi rudimentali, non può valere quanto l’esercito del regime, con i suoi 400’000 soldati e il suo potente arsenale bellico.
Secondo fonti interne, il regime di Damasco avrebbe formato gruppi di combattenti travestiti da guerriglieri salafisti, che pretendono di far parte dell’Esercito siriano di liberazione e commettono atti feroci.
Una situazione di guerra ogni giorno più violenta e mortale. Di cui Bachar Al-Assad è il principale responsabile.”